«Se la riduzione dell’Ici e altri sgravi si devono finanziare così, non mi sembra di grande aiuto per il paese. E’ solo un modo per spostare i ‘buchi’ da una parte all’altra, creando un clima di grande incertezza». Il presidente Martini aveva lanciato l’allarme nei giorni scorsi, sulla base delle indiscrezioni apparse sui giornali. Oggi sarà a Roma per incontrare Berlusconi e al premier presenterà il conto delle risorse di cui la Toscana rischia di non più beneficiare. Gli uffici della Regione hanno infatti iniziato ad analizzare il decreto del governo.
Per finanziare l’abolizione dell’Ici sulla prima casa e la prima sperimentazione sulla detassazione di straordinari e premi di produttività servono 2,6 miliardi di euro e per trovarli il Consiglio dei ministri ha fatto alcuni tagli alla spesa: soldi solo stanziati e non impegnati certo, che ri! guardano per lo più interventi straordinari, ma a cui l! e Region i avrebbero potuto attingere. «Sono stati di fatto azzerati 446 milioni di euro per il 2008, 418 milioni per il 2009 e 403 milioni per il 2010 – spiega Martini - Di questi, se fossero applicati i criteri di ripartizione dei fondi nazionali, in Toscana potrebbero venire a mancare da 25 a 30 milioni di euro all’anno».
Diversi i settori interessati. Sono stati tagliati il fondo per il rinnovo del parco veicoli del trasporto pubblico locale e le risorse destinate alle isole minori. Anche il fondo per la ristrutturazione e l’ammodernamento della rete idrica è finito sotto la scure del governo. E’ stato azzerato il fondo per la forestazione e la realizzazione delle aree verdi urbane e periurbane nei comuni a maggiore crisi ambientale, come è stato sorpreso anche il fondo per lo sport di cittadinanza. Sono scomparse le risorse per incentivare le imprese a spostare il traffico pesante dalle strade al trasporto! via mare.
Meno soldi anche per lo sviluppo del trasporto merci su ferrovia: il decreto Tremonti ha azzerato il fondo. Sono saltati infine il fondo per l’inclusione sociale degli immigrati e quello per lo svolgimento di attività socialmente utili. Cancellati inoltre anche i 16 milioni di euro l’anno, da qui al 2010, previsti nel Decreto Milleproroghe per incrementare il fondo di finanziamento ordinario per l’Università. «Quello che chiediamo al governo – conclude Martini - è certezza sui finanziamenti e certezza, per i Comuni, sui mancati introiti dell’Ici.
A cominciare dai tempi. Altrimenti non si capisce come potremo realizzare gli interventi necessari per sostenere lo sviluppo, per tutelare l’ambiente e sviluppare le politiche sociali. Quella che si profila, se non ci saranno correzioni, è una situazione inaccettabile».