Pisa, 6 Maggio 2008- L’episodio è accaduto all’Università di Pisa, che, insieme ad altri enti, aveva aderito alla campagna di promozione per la settimana nazionale della visita gratuita della tiroide, programmata dal 12 al 16 maggio. È emerso però che le visite gratuite alla tiroide pubblicizzate dall’Università di Pisa erano già state prenotate da un mese rispetto alla data d’inizio fissata per le prenotazioni, ossia il 5 maggio, con la conseguenza che tutti gli utenti che hanno seguito le indicazioni “ufficiali”, sono rimasti fuori.
Con grande stupore è stato appurato che lunedì 5 maggio, data d’inizio per la prenotazione, le visite erano già tutte esaurite, lasciando increduli tutti coloro che si erano messi al telefono dalle 8.30 del mattino. L’iniziativa dotata di un numero verde con 60 linee per telefonate di potenziali pazienti, oltre ai problemi di attesa, ha battuto tutti i record: le prenotazioni alle 11 erano già tutte esaurite. In realtà è emerso che le prenotazioni erano state accolte già da un mese contravvenendo alla campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce.
«La Giunta regionale provveda a chiarire quella che al momento appare un’amara beffa ai cittadini pisani» denuncia tramite interrogazione il Consigliere regionale di Alleanza Nazionale Marco Cellai, componente della IV Commissione – Sanità, dopo aver appreso la notizia dalla stampa.
Cellai chiede come mai si è proceduto ad accettare le prenotazioni un mese prima della data stabilita senza aver avvisato i cittadini e se la Giunta intenda assumere provvedimenti urgenti al fine di stabilire le responsabilità di un comportamento che ha provocato sdegno e impotenza tra coloro che erano interessati alla campagna di prevenzione.