Firenze– “La Toscana è in prima fila nell’impegno sulla libertà di stampa e sulla libera circolazione delle idee”. Con queste parole Stefano Marcelli, presidente dell’associazione internazionale Information Safety and Freedom, ha ringraziato il Consiglio regionale della Toscana per le iniziative a favore di un tema troppo spesso accompagnato da scarsa sensibilità. Alla conferenza stampa che ha inaugurato la mostra “Il giornalismo che non muore”, promossa dall’Associazione Premio Ilaria Alpi, il consigliere regionale Severino Saccardi si è soffermato sulla carenza della libertà delle idee.
La mostra – ha detto Saccardi – è il risultato di una “collaborazione collaudata” tra Consiglio regionale e Information Safety and Freedom che si inquadra in una serie di tre iniziative che si terranno a Palazzo Panciatichi. Oltre alla mostra fotografica – una “carrellata di martiri per la libertà di stampa da Amendola a Casalegno” – il Consiglio regionale ospiterà infatti il prossimo 3 maggio la presentazione del libro “Doppi giochi” di Roberto Reale sul “caso Cina” ed il dibattito del 12 maggio su “La solitudine del Tibet”.
La triplice iniziativa, ha continuato il consigliere, “ha il suo filo conduttore nell’assegnare importanza ed evidenza all’articolo diciannove della Dichiarazione universale dei Diritti Umani, lungi dall’essere garantito a causa dei regimi totalitari”.
Stefano Marcelli ha ricordato invece come nel mondo globalizzato la voce di chi è censurato dalle violazioni della libertà di stampa rischi di essere soffocata. International Safety and Freedom, ha continuato, è un’associazione senza grandi forze ma che “tenta di dar voce a chi non ce l’ha” per mezzo della pubblicazione di libri come quello di Reale.
Marcelli si è soffermato quindi sull’importanza di non tacere gli impressionanti numeri dei giornalisti che ogni anno perdono la vita al solo scopo di ricercare la verità: 19 soltanto in questi primi mesi del 2008. Alla conferenza stampa ha preso parte anche Francesco Muratore di Amnesty International, che nel suo intervento ha toccato i temi scottanti della pena di morte, della censura e della violazione dei diritti umani in relazione all’emergenza cinese. Muratore ha precisato la posizione di Amnesty in relazione alle prossime Olimpiadi e, anche lui, ricordato numeri importanti per comprendere come la difesa della libertà di stampa nel mondo sia un problema tutt’altro che risolto.
(em/ps)