A scoprire la "truffa" messa in atto da un giovane rumeno pregiudicato di venti anni è stata la sua ultima vittima, una donna residente a Borgo San Lorenzo che, come altre diciassette prima di lei, aprendo la porta di casa al ragazzo, impietosita dalla sua condizione di sordomuto con problemi di deambulazione e dopo aver letto un foglio mostratole dallo stesso "sfortunato" riportante per l'appunto l'intestazione di una associazione per disabili e sordomuti, gli aveva elargito, come spesso succede in questi casi, alcuni euro.
La donna però, dopo avergli consegnato il denaro, lo ha osservato allontanarsi sbirciando dalla finestra e con sua grande sorpresa lo ha visto rispondere e parlare tranquillamente al telefono cellulare.
Accortasi quindi di essere stata raggirata la malcapitata ha subito chiamato il 112 raccontando al centralinista dei Carabinieri quanto le era appena accaduto. Sono serviti pochi istanti alla pattuglia, allertata dalla centrale, per raggiungere il luogo della segnalazione e fermare il soggetto che in tutta tranquillità stava dirigendosi verso un'altra abitazione. In un primo momento il giovane ha cercato di continuare nella sua "commedia" sostenendo il ruolo del sordomuto, ma sono bastate poche parole dei militari per fargli capire che il suo trucco era stato scoperto.
E' stato così accompagnato in caserma per gli ulteriori accertamenti e, durante la perquisizione, oltre ad una cartella contenete vari fogli intestati alla fantomatica associazione, alcune ricevute di elargizione, tutte compilate poco prima di essere scoperto, per un ammontare complessivo di circa 70 euro, i Carabinieri hanno rinvenuto anche un certificato di deposito presso una oreficeria di Firenze, relativo ad alcuni preziosi per un valore di 400 euro nonché un piccolo diamante confezionato in un contenitore trasparente di plexiglas il cui valore è stato stimato in circa 200 euro.
Sorpresi dallo strano rinvenimento, poiché sulla confezione di custodia vi era l'indicazione della gioielleria da dove il prezioso proveniva, i militari si sono tolti lo scrupolo e hanno telefonato ai colleghi di Certaldo i quali hanno loro confermato che l'oggetto faceva parte del bottino di un furto messo a segno in danno di una famiglia del luogo il 29 marzo precedente. Nei confronti del fermato i Carabinieri hanno quindi proceduto all'arresto imputandogli i reati di "truffa aggravata" e "ricettazione".
Il denaro racimolato è stato restituito ai vari "benefattori" che con sorpresa hanno appreso del raggiro in cui erano caduti, mentre la pietra preziosa è stata posta sotto sequestro poiché costituente prova per il reato di ricettazione. L'uomo, dopo le formalità conseguenti all'arresto, è stato trattenuto in camera di sicurezza a disposizione dell'autorità giudiziaria fiorentina per l'udienza direttissima disposta nella mattinata.