Firenze, 6 settembre 2007- Che tempo farà per la vendemmia in Toscana? Dal territorio del Chianti Classico a quello del Brunello di Montalcino, passando per il Nobile di Montepulciano alla Vernaccia di San Gimignano, si potrà sapere tutto con precisione e molti giorni di anticipo: dalle piogge alle temperature, se ci sarà umidità o un clima asciutto. Nel nuovo servizio informativo per i viticoltori toscani attivato dall’Arsia per la vendemmia 2007, un monitoraggio meteo a tappeto e dettagliato su scala ridotta nelle aree vitivinicole toscane ad alta vocazione, fra cui le altre Docg regionali, Morellino di Scansano, Carmignano e Chianti nelle diverse sottozone, ma anche le zone costiere del Bolgheri e Val di Cornia.
Il servizio informativo, predisposto in via sperimentale, darà quotidianamente previsioni fino a dieci giorni, tutte le indicazioni agro-meteo utili ai viticoltori toscani. Previsioni del tempo zona per zona, ad esempio, per il solo comune di Montalcino o per quello di Montepulciano, in cui sarà possibile sapere con alcuni giorni di anticipo i dati relativi alle temperature, alle precipitazioni, al vento, tutti elementi in grado di condizionare le fasi della raccolta delle uve e quindi di evitare rischi e ottimizzare le varie fasi con vantaggi per la qualità del prodotto finale.
La novità dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel settore Agricolo e forestale, proprio per supportare gli operatori viticoli della regione, sarà attiva dai primi giorni di settembre fino a tutto il mese di ottobre, quando è prevista la conclusione della raccolta delle uve.
Intanto l’Arsia redige un report sull’andamento fitosanitario con aggiornamento settimanale, per quanto riguarda la coltura della vite nel territorio regionale. Sul fronte delle malattie fungine i dati rilevati negli oltre 200 punti di monitoraggio, distribuiti in tutte le province toscane, controllati settimanalmente e divulgati attraverso il servizio Agroambiente.info, hanno evidenziato ridotte infezioni di peronospora che a differenza degli altri anni si sono manifestate in ritardo e con una bassa intensità, condizioni che hanno consentito di ridurre il numero di trattamenti che, ad esempio in provincia di Siena, sono stati mediamente 5-6 rispetto agli 8-9 del 2006.
Le piogge e grandinate delle scorse settimane in alcune aree viticole delle province di Firenze e Siena, con un lieve anticipo dello sviluppo vegetativo delle viti - che allo stato attuale si calcola in circa una settimana - e di turgidità degli acini, possono provocare alcuni problemi alle varietà rosse ed in particolare al sangiovese.
Fra gli insetti dannosi si ravvisano differenze con gli anni precedenti soprattutto per quanto riguarda la tignoletta della vite: si sono avute infestazioni nelle aree viticole costiere, fin dalla metà di maggio, mentre in quelle interne gli attacchi si sono presentati solo nella prima decade di agosto, consentendo agli agricoltori di limitare ad uno solo i trattamenti contro questo insetto rispetto ai due – tre delle aree costiere.
Nessun attacco in provincia di Firenze. Nel 2006 fu registrata una media di due trattamenti insetticidi. Andamento climatico che ha condizionato anche lo sviluppo vegetativo della vite, con un germogliamento medio di due settimane di anticipo, tendenza che si è ridotta nel corso dell’estate. Dal monitoraggio effettuato nell’ambito del servizio “Maturazione delle uve della varietà Sangiovese”, realizzato dall’Arsia con il coordinamento scientifico della Scuola Superiore S. Anna di Pisa, nel quale sono controllati settimanalmente vigneti del Chianti Fiorentino, del Chianti senese di Montalcino, di Montepulciano delle province di Grosseto di Pisa e di Lucca, si è evidenziato che gli anticipi degli indici agroclimatici si sono mediamente ridotti a 3-6 giorni rispetto al 2006 ed alla media climatica.
L’oidio invece, favorito dalle temperature, si è presentato con una intensità maggiore rispetto all’anno precedente nei vigneti ricchi di inoculo a seguito delle infezioni degli scorsi anni: le condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo del patogeno hanno determinato infestazioni, per difendersi dalle quali sono stati realizzati mediamente due trattamenti in più rispetto al 2006.