Campi Bisenzio 24 luglio 2007- “Se questo è il segnale della volontà di collaborare davvero non si parte con il piede giusto”. Il presidente del Comitato per il referendum contro l’inceneritore nella Piana Franco Galli denuncia il fatto che ai rappresentanti dell’associazione è stato impedito di intervenire nell’ambito del primo incontro pubblico organizzato dal pro-sindaco di Campi Bisenzio Adriano Chini, lunedì 23 luglio alle 21,30, nella Sala consiliare “Sandro Pertini”. “Nell’invito- spiega Galli- non si faceva alcun riferimento al fatto che le associazioni dovessero essere iscritte all’albo comunale: fra l’altro il comitato non ha mai richiesto l’iscrizione perché, come abbiamo sempre detto, siamo una associazione temporanea che si scioglierà al momento in cui sarà effettuato il referendum e perché, da statuto, ci finanziamo solo con le contribuzioni dei soci senza usufruire di alcun contributo pubblico.
Comunque lunedì, dopo l’introduzione dell’assessore con delega ai rapporti con le associazioni Emiliano Fossi che aveva parlato dell’inceneritore come uno dei temi fondamentali in questo momento per Campi assieme al capitolo dell’urbanistica, ho chiesto la parola dicendo che eravamo presenti come comitato e domandando se avevamo titolo a rimanere e a esprimerci. Il pro-sindaco Chini ci ha detto testualmente che ormai, visto che eravamo presenti, potevamo restare ad ascoltare facendo chiaramente intendere però di non essere né graditi né autorizzati ad intervenire: a questo punto ci siamo alzati ed abbiamo abbandonato la sala”.
Dopo l’episodio il Comitato referendario intende protestare vivacemente contro l’atteggiamento di Chini: “E’ questa- sottolinea infatti Galli- la democrazia di Chini che, fra l’altro, ha assunto le funzioni di sindaco senza essere stato eletto dal popolo? Faccio infatti rilevare come Adriano Chini sia l’unico primo cittadino che ha svolto la funzione di sindaco con tre tipi di elezioni diverse: la prima volta scelto dal partito e votato dal popolo, la seconda e la terza eletto direttamente dalla cittadinanza, adesso nominato dal partito senza nessuna elezione popolare, forse la prossima sarà per chiamata divina.
Il comitato non aveva diritto a esprimersi più di tante altre associazioni presenti visto che uno dei temi in discussione era proprio l’inceneritore contro cui si sta battendo da mesi? Fra l’altro era stato lo stesso Chini, attraverso i giornali, a spiegare che avrebbe voluto collaborare con il Comitato per il referendum: se questo è l’inizio davvero non so come questa collaborazione potrà concretizzarsi. Sembra che gli annunci di Chini siano stati davvero solo di facciata. Lascio comunque a tutti i cittadini di Campi ogni commento su quanto accaduto”.
Il presidente del comitato per il referendum contro l’inceneritore nella Piana ribadisce anche che il comitato proseguirà comunque nella sua attività volta ad organizzare il referendum autogestito sull’inceneritore nella Piana i prossimi 10 e 11 novembre e che l’associazione continua a essere disponibile ad una collaborazione con l’amministrazione comunale fondata però “su basi molto diverse da quelle emerse nel corso dell’assemblea del 23 luglio scorso”.