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La febbre del tricotaggio conquisterà anche Firenze?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 giugno 2007 23:10

I lavori a maglia, uncinetto, ricamo, da sempre considerati come un hobby e un passatempo riservato alle nonne, negli ultimi anni hanno conquistato nuovi appassionati. La maglia vive oggi una seconda giovinezza, diventa un hobby che coinvolge donne e uomini di ogni età e condizione sociale e professionale e un rimedio contro i ritmi frenetici imposti dalla quotidianità. In America sono ormai popolari i cosiddetti Knit Café e i Knitting Group, incontri per lavorare in gruppo, organizzati da negozi di maglia, bar, librerie, gallerie d’arte … La tendenza molto diffusa oltre oceano tra le celebrities di Hollywood - Uma Thurman, Hilary Swank, Julianne Moore, Winona Ryder, Sarah Jessica Parker e perfino Russell Crowe – ha avuto un grande appeal anche tra diversi personaggi Italiani.
A Milano, dopo l’esordio di febbraio scorso al Coffee Design della Triennale i Knit Cafè si sono moltiplicati coinvolgendo i luoghi più diversi e il pubblico più eterogeneo, grazie anche all’influenza de La Pina, dj e opinionista, che nel suo programma radiofonico Pinocchio in onda ogni giorno su Radio Dee Jay sostiene l’iniziativa.

I primi Knit Café fiorentini saranno ospitati da: Libreria Melbookstore, Lungarno Hotels, il centro wellness Hidron, i negozi-atelier Quelle Tre e Essère, il ristorante Nana Muta.
Ma numerose domande di adesione stanno arrivando a Pitti Immagine e all’ Assessorato alla Moda della Provincia di Firenze, che insieme promuovono il progetto, da negozi, bar librerie e caffè. I lavori prodotti contribuiranno alla realizzazione dell’Abito Infinito che prenderà forma e sarà indossato, in una sorta di performance collettiva alla Stazione Leopolda il 4 luglio, in occasione del primo KNIT-OUT italiano.
Il primo appuntamento sarà alla libreria Melbookstore il 6 giugno dalle ore 16.00 alle ore 18.00 guidato da Nicoletta Morozzi, ideatrice del progetto insieme a Naba.
Nicoletta Morozzi lavora nei settori di design, moda e comunicazione.

Dai primi anni ’90 collabora con lo studio Branzi. Collabora con varie riviste, ha coordinato diverse mostre (tra cui “Italia-Giappone, design come stile di vita” - Yokohama e Kobe, 2001), e ha svolto un programma di ricerca per la catena giapponese di negozi Muji. Tiene corsi in design e moda al Politecnico di Milano e al Naba (Milano), ed è direttore del corso di master in Sportswear alla Naba (Nuova Accademia di Belle Arti).

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