Bardini Boboli Project di Michele Dantini, dal 18 maggio (ore 18.30) al 7 ottobre 2007

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 maggio 2007 13:47
Bardini Boboli Project  di Michele Dantini, dal 18 maggio (ore 18.30) al 7 ottobre 2007

Il 18 maggio inaugura Bardini Boboli Project, mostra personale di Michele Dantini, affiancata dalla presentazione di Baedeker, libro d’artista concepito per Tusciaelecta 2007 e parte integrante del progetto.
Baedeker è una raccolta di progetti site-specific prodotti per Tusciaelecta e insieme l’esemplificazione di un’attitudine di lavoro: la diversità dei progetti corrisponde variamente alle molteplici narrazioni che attraversano un territorio, in forme di volta in volta palesi, latenti, ironiche, spettrali; e al differente coinvolgimento che ognuna di esse sollecita.

Il testo che dà nome al volume è un diario di viaggio molto conversato, un travelogue: intreccia ricerche di documenti, frequentazione di archivi, dialoghi e frammenti di inchiesta, biografie, manipolazioni di cartoline vintage, peregrinazioni. Adotta il nome della più diffusa guida turistica ottocentesca, il breviario laico delle vacanze inglesi, svizzere o tedesche in Italia, ma si propone ambiziosamente di aggirare (l’ufficialità di) mirabilia e monumenti. Collocato tra progetti visivi, sperimenta interferenze tra immagini e parole, attitudini comuni, reciproche o distinte, collaborazioni possibili, congenialità, silenzi.

Interpreta la scrittura come pratica relazionale.
Bardini Boboli Project è dedicato alla natura spontanea e al costante negoziato tra mondo umano e mondo naturale, edificato e incolto, città e “selva” in contesti urbani. Tre installazioni “diffuse”, concepite per essere lievi e non invasive, creano percorsi inediti connettendo arte, architettura, botanica, zoologia. Una grande installazione con bandiere, disposta nello spazio ludico dell’anfiteatro di verzura e lungo le mura, gioca con le pretese di ordine e controllo del nome botanico e del discorso tassonomico.

Piccoli “teatrini” e “osservatori” a terra, dialogando a distanza con apparati festivi e allestimenti effimeri di parchi e città, richiamano l’attenzione su dettagli, processi, aspetti trascurati della biodiversità locale, disegnando un itinerario costellato di minimi gesti e rituali di scoperta e consacrazione. Cartellini botanici simulati “allestiscono” infine il prato del frutteto: in luogo di nomi botanici, le scritte alternano giochi linguistici, versi sparsi, frammenti di riflessione, citazioni di testi e progetti dedicati da celebri artisti e architetti (da Hans Haacke e Bas Jan Ader, da Robert Smithson a Gordon Matta-Clark, a Rem Koolhaas, Diller+Scofidio e Atelier Bow-bow) alle piante spontanee e alla loro interazione con l’ambiente urbano.

Una segnaletica affettiva, frammentaria, concepita con la collaborazione di botanici, zoologi, urbanisti, architetti del giardino e del paesaggio, giardinieri: l’artista ha disposto che, come parte del progetto, la manutenzione ordinaria del giardino e il taglio delle “malerbe” fossero sospesi per il periodo della mostra.
Artista, critico, curatore, Michele Dantini è interessato a progetti che connettano arte, ecologia politica e riflessione sulla “sfera pubblica”. A seguito di molteplici manipolazioni culturali e personali, la ricostruzione di un contesto si intreccia all’esplorazione di paesaggi interiori: una molteplicità di narrazioni possibili conduce a un luogo.

I progetti espositivi attraversano differenti linguaggi, fotografia, disegno, installazione, video, e ricercano un dialogo tra immagine e parola. Vertono attorno a esperienze di mobilità e dislocazione da un lato, processi mentali dall’altro.
L’Osservatorio per le arti contemporanee nasce nel 2007 grazie all’interesse e all’attenzione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze nei confronti della cultura contemporanea e ha come obbiettivo rendersi interprete delle esigenze delle realtà multidisciplinari fiorentine, operanti nell’ambito delle espressioni della cultura e dell’arte contemporanea nel territorio cittadino.

Supporta e agisce di comune accordo con istituzioni, associazioni e realtà in grado di esprimere valori culturali e artistici per il territorio fiorentino, ponendosi come partner e interlocutore per la realizzazione di produzioni e progetti che diano voce alla contemporaneità, operando anche come entità autonoma.

TUSCIAELECTA
Arte contemporanea nel Chianti è una manifestazione che opera su un possibile modello di ridefinizione del paesaggio e del tessuto urbano attraverso l’inserimento di opere d’arte contemporanea nel Chianti con l’intento di costituire un rapporto significativo tra opere d’arte, appositamente realizzate, e contesto ospitante.

Dal 1996 ad oggi TUSCIAELECTA ha ospitato più di cinquanta artisti, invitandoli a visitare le cittadine coinvolte e a progettare opere che intervenissero nel territorio. I lavori, eterogenei per processualità, progettualità e poetica, si trovano a travalicare la sfera prettamente estetica per inoltrarsi nella dimensione sociale, non solo con la loro presenza nei luoghi, ma anche attraverso lo scambio con il pubblico e con le energie produttive locali.
La rassegna è promossa dai Comuni di Greve in Chianti, Barberino Val d’Elsa, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Impruneta, Radda in Chianti, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa e Firenze, in collaborazione con Regione Toscana, Province di Firenze e Siena, Agenzia di Promozione Turistica di Firenze.
Bardini Boboli Project e Baedeker di Michele Dantini sono stati realizzati con il contributo di Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

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