FIRENZE- Toscana protagonista della “Primavera italiana”, l’evento in corso fino a giugno in Giappone. A sottolineare la qualità della partecipazione della nostra regione, sarà lo stesso presidente del consiglio Romano Prodi – in questi giorni in Giappone per il grande evento nazionale - che domani aprirà il Simposio telematico che collegherà Firenze a Tokyo e nel corso del quale il vice presidente della Regione Federico Gelli e la soprintendente al polo museale fiorentino Cristina Acidini dialogheranno, da Firenze, con rappresentanti delle istituzioni scientifiche e delle più avanzate industrie di telecomunicazioni giapponesi (fra queste la Hitachi, che con la Toscana ha siglato un accordo), collegati in videoconferenza da Tokyo dove sarà presente, per la Regione, l’assessore all’istruzione, formazione, lavoro e ricerca Gianfranco Simoncini.
Sarà, quella di domani, una finestra sulle manifestazioni in corso in questi giorni dall’altro capo del mondo e che vedono, da oggi e fino a mercoledì, la partecipazione di una delegazione scientifica e istituzionale toscana, primo avamposto della missione economica che partirà, con il presidente della Regione Claudio Martini, domenica 22 aprile.
Il simposio telematico sarà l’occasione per fare il punto su come le nuove tecnologie possono dare una mano nella diagnosi, conservazione e tutela del beni culturali. E’ un tema al quale i giapponesi (che costituiscono oltre il 10% dei turisti stranieri in Toscana) sono molto sensibili anche grazie alla presenza di una fortissima industria nel campo delle telecomunicazione e delle tecnologie digitali. E’ su queste basi che si prospettano interessanti opportunità di collaborazione.
Quattro università, due istituti di formazione superiore, oltre 200 enti di ricerca, con un totale 10.500 ricercatori e una spesa annua in ricerca che supera il miliardo di euro.
E ancora, oltre 350 musei, 140 teatri, 200 compagnie teatrali, istituzioni prestigiose come la Fondazione del Maggio musicale fiorentino e la Fondazione del Festival Pucciniano. Un mondo che occupa complessivamente qualcosa come 18.000 professionisti, che insieme agli addetti al restauro e ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni addetti al settore determinano una occupazione complessiva di più di 45.000 unità, oltre il 3% della popolazione attiva. Un patrimonio dal quale sono scaturite nel tempo, competenze, professionalità e conoscenze scientifiche di eccellenza, con una particolare vocazione per la diagnostica, la conservazione e il restauro dei beni culturali.
Una vocazione particolarmente apprezzata in Giappone, dove l’interesse per i beni culturali si coniuga con gli investimenti nelle nuove tecnologie. E’ questo il quadro delineato dall’assessore all’istruzione, formazione e ricerca Gianfranco Simoncini nel suo intervento al seminario su “Tecnologie dell’informazione e comunicazione culturale” all’Istituto di cultura di Tokyo. “E’ da questa eccellenza e dal forte rapporto fra istituzioni e imprese con il sistema dell’alta formazione e della ricerca, che nasce il progetto St@rt - ha detto l’assessore - che la Regione finanzia con l’obiettivo di sviluppare competenze coordinate nei settori della scienza e delle tecnologie innovative per i beni culturali sulla base di una collaborazione trasversale fra ricerca, università, restauro e opunta alla realizzazione di un laboratorio regionale di innovazione tecnologica per la diagnostica, la conservazione e la fruizione del patrimonio culturale”.
Start realizzerà in tre anni una serie di attività di ricerca, di disseminazione e di aggiornamento, attività che consentiranno, fra l’altro, anche l’attivazione di nuovi e qualificati posti di lavoro. Le attività di ricerca riguardano, fra l’altro, lo sviluppo di dispositivi optoelettronici per la diagnostica ed il monitoraggio, tecnologie laser er la conservazione, metodologie integrate per la modellizzazione multidimensionale, l’analisi strutturale e materia ed il monitoraggio del patrimonio architettonico e monumentale.Lo sviluppo di materiali e metodi innovativi per la conservazione, la documentazione e fruizione.
Il progetto START coinvolgerà quindi tutte le componenti che operano in Toscana nel settore dei beni culturali: le competenze scientifiche presenti in numerosi centri di ricerca, l’Opificio delle Pietre Dure, uno dei centri di restauro più importanti a livello internazionale, le autorità Toscane per la tutela e conservazione del patrimonio che da tempo promuovono la ricerca e l’innovazione nei settori di pertinenza, le imprese operanti nel settore, che hanno già avuto esperienze vincenti di collaborazione e trasferimento con gli enti di ricerca.
Il sostegno della Regione a questo progetto come ha spiegato Simoncini, trova motivazione proprio nel fatto che il progetto si propone di contribuire a mettere le conoscenze scientifiche al servizio delle tecniche di valorizzazione, fruizione, diagnostica e restauro delle testimonianze del passato. Complementare a questo il forte investimento nella formazione, per qualificare le risorse umane e riposizionare la Toscana sui mercati. Nel periodo 2000-2006 sono state interessate da iniziative di formazione 715 mila persone, con un impegno finanziario di oltre 690 milioni di euro.
Nel prossimo periodo di programmazione del Fondo sociale europeo, saranno riproposti interventi per la formazione continua delle imprese per oltre 672 milioni, destinati a sviluppare servizi di qualità. “Innovazione e continuità – ha concluso l’assessore – sono le parole d’ordine che indirizzano il nostro lavoro innovazione che, nel sistema dei beni culturali tende a recuperare la nostra tradizionale culturale e con l’elevata qualità della vita che caratterizza la nostra regione”.