Di seguito vi riportiamo il comunicato apparso sul sito dell'Arezzo Calcio sulla tragedia avvenuta ieri sera a Catania. Tutti abbiamo perso, nessuno ha vinto. La partita Mantova – Arezzo è rinviata, come tutte le altre a cominciare dalla serie A per finire con i campionati del settore giovanile, a data da destinarsi. Questa è la decisione presa dal commissario straordinario della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il motivo è noto a chiunque : un agente, ieri sera a Catania, è stato ucciso mentre stava compiendo il proprio dovere.
Un dirigente di una squadra di terza categoria calabrese è morto, la settimana scorsa, dopo una colluttazione al termine di una partita. Perché?. Colpa del calcio, affermerà qualcuno. Quel qualcuno sappia che il calcio non c’entra. Lo sport è un diritto di tutti : chiunque può praticare la disciplina preferita e chiunque può assistere a quello che desidera in assoluta libertà nel rispetto degli altri. Questo in teoria. Nella realtà non è proprio così. Ognuno di noi conosce quello che le normative vigenti prevedono : biglietti nominali, settori ben divisi, percorsi separati, perquisizioni capillari, forze dell’ordine sempre all’erta e chi più ne ha più ne metta eppure c’è chi, ogni tanto, riesce ad eludere i vari controlli e a causare incidenti.
Giustificazioni non esistono, nessuno può restituire le vite che sono state tolte ma è il momento di tirare fuori la verità : la gente è stanca. Stanca di dover sopportare persone che, con il pretesto di “difendere i propri colori”, provocano danni a tutto e a tutti. Stanca di dover assistere alla partita accanto a chi rappresenta un vero e proprio pericolo. Stanca di essere considerata una sottospecie umana per colpe altrui. Le persone civili non ne possono più di questa situazione. Tutto è fermo a tempo indeterminato : fino a quando? Questa pausa forzata deve servire a far riflettere profondamente.
Il bisogno di oltrepassare questi limiti estremi non dovrebbe esistere per comprendere che c’è qualcosa che non và. Questi tristi episodi si ripetono ciclicamente ad intervalli irregolari. Siamo tutti d’accordo, ogni volta, di voltare definitivamente pagina e percorrere la strada giusta. Questo appena l’evento si è verificato poi il ricordo, con il passare del tempo, sfuma e la nostra memoria non ci aiuta a valutare esattamente l’importanza dell’avvenimento. Esprimiamo, comprendendo il grande dolore, le più sincere e sentite condoglianze alla famiglia di Filippo Raciti.
Tutti abbiamo perso, nessuno ha vinto. Fonte: www.arezzocalcio.it