L'iniziativa europea per la trasparenza e il libro verde

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 giugno 2006 11:28
L'iniziativa europea per la trasparenza e il libro verde

Era il 1990 quando in Italia la legge 241 dettò le basi per i principi di trasparenza ed accesso nella PA. Sedici anni dopo il tema della trasparenza degli atti pubblici è ancora di massima attualità e importanza in tutto il contesto europeo. L’UE ha la necessità di rendere visibile il suo operato, ed ha anche l’obiettivo di garantire un alto grado di trasparenza e di controllo da parte dei cittadini all’interno di tutte le istituzioni europee comprese le pubbliche amministrazioni. La Commissione ritiene infatti che un maggiore grado di trasparenza costituisca parte integrante della legittimità di ogni amministrazione moderna.

Era il 9 novembre del 2005 quando la Commissione lanciò l'Iniziativa europea per la trasparenza, un progetto che si sta sviluppando in più fasi a garanzia di una rinnovata e più efficace diffusione della trasparenza nel contesto europeo. Nel '99 la Commissione aveva varato sul tema un serie di riforme, richiamate nel Libro Bianco sulla governance europea in tema di accessibilità, i cui principali risultati sono: la legislazione in materia di “accesso ai documenti” (regolamento 1049/2001), che definisce il quadro generale per l’accesso ai documenti non pubblicati delle istituzioni e degli organi dell’UE, attraverso un registro di documenti o su richiesta individuale; la creazione di data base che forniscono informazioni su organi consultivi e gruppi di consulenti che lavorano per la Commissione; l’ampia consultazione delle parti interessate; e una valutazione d’impatto approfondita prima della presentazione delle proposte legislative, che altro non è da un moderno e più efficiente sistema di democrazia partecipativa; infine il “codice di buona condotta amministrativa” della Commissione, che rappresenta il parametro di riferimento di quest’ultima per un servizio di qualità nelle sue relazioni con il pubblico. L’ETI vuole dunque essere un punto di svolta per dare legittimità all’amministrazione moderna che intende presentarsi come più dinamica ed improntata alla cultura del servizio, puntando sulla trasparenza come valore aggiunto.

Con questa iniziativa la Commissione sta valutando il proprio sistema strategico generale in riferimento alla trasparenza per identificare i punti più deboli che necessitano di miglioramenti nell'immediato. Per quanto riguarda gli step di sviluppo del progetto, la Commissione ha innanzitutto creato un sito internet di accesso alle informazioni e ai dati relativi ai beneficiari dei progetti e dei programmi. Inoltre intende ampliare il proprio registro di documenti per renderne accessibili online un maggior numero.

In previsione un dibattito allargato a tutte le istituzioni europee, su tematiche come le norme e gli standard riguardanti l’etica professionale dei titolari eletti di cariche pubbliche presso le istituzioni europee; l’analisi della legislazione riguardante “l’accesso ai documenti”; e una revisione del quadro giuridico dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF). Il primo step dell’iniziativa si è concluso il 3 maggio con l’adozione del Libro Verde, che illustra alcuni principi generali per la trasparenza che la Commissione vorrebbe fossero prossimo oggetto di consultazione pubblica: - l’esigenza di un quadro più strutturato e moderno per i gruppi portatori di interesse (lobbisti), come gli ordini professionali, con l’adozione di un codice di condotta comune ed un sistema di controllo esterno; - feedback sull’applicazione dei requisiti minimi per la consultazione, volta a garantire un’interazione trasparente tra i rappresentanti dei gruppi di interesse e la Commissione; - la divulgazione obbligatoria delle informazioni sui beneficiari dei fondi comunitari. Le parti interessate sono chiamate a formulare le loro osservazioni rispondendo alle domande contenute nei capitoli specifici dedicati a questi tre argomenti sul sito web, questa seconda fase di consultazione si è aperta il 3 maggio e si concluderà il 31 agosto.

Il sito inoltre riporta, in formato pdf, il Libro Verde e i requisiti minimi di consultazione fra le parti interessate e le istituzioni europee, e contiene una breve spiegazione dei tre capitoli del documento in questione. A circa un mese dall’avvio di questa seconda fase possiamo dire che il coinvolgimento si è limitato ad attori “privati” con tre interventi, mentre dal settore pubblico e dalle organizzazioni non governative non sono ancora giunti suggerimenti sugli argomenti oggetto di discussione. Il soggetto più coinvolto in questa fase di consultazione è stato l’”AALEP”, l’associazione dei lobbisti accreditati al parlamento europeo, fra le più coinvolte da questo progetto in nome della trasparenza.

I due interventi di questa associazione prendono in considerazione proprio il primo riferimento del Libro Verde discutendo in maniera dettagliata su ciò che comporta un codice etico di condotta comune. Il terzo intervento è invece meno dettagliato, dando vari suggerimenti di carattere generale, ed è postato da un cittadino dell’UE che non rappresenta nessuna associazione, ma che vuole rendersi partecipe dell’opportunità di confronto e di e-democracy che il sito offre. Sempre nel sito sono riportati riferimenti importanti e link ai siti dei singoli enti e associazioni prese in esame nei tre capitoli del Libro Verde.

Non mancano inoltre rimandi ai precedenti regolamenti e documenti emanati dall’UE sui temi di accessibilità amministrativa.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza