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A palazzo Strozzi: Il Nouveau Réalisme e la cultura contemporanea

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 maggio 2006 10:49

(Firenze,29 maggio ) La spazzatura diventa arte, grazie ad un continuo trasformarsi delle cose, ad un loro eterno riciclo, che porta quegli stessi oggetti a non morire mai. E’ questo il significato della mostra “Rifiuti preziosi. Il Nouveau Réalisme e la cultura contemporanea” .L’esposizione si apre con una sezione istituzionale dedicata ai cinquant’anni di Quadrifoglio. Anni che sono presentati attraverso foto storiche provenienti dall’archivio dell’azienda, un video su “L’ultimo viaggio dei rifiuti” ed alcuni mezzi d’epoca per la raccolta della spazzatura. Una seconda sezione presenta invece i lavori di pittori, scultori, ceramisti, video artisti, fotografi, registi, designers di bijoux e stilisti di moda, tutti chiamati appositamente dal curatore della mostra a realizzare delle opere attraverso il riciclo di materiali usati, il recupero di oggetti in disuso e l’utilizzo, diretto o indiretto, di rifiuti.

A rispondere all’appello sono stati i pittori Luca Alinari, Manlio Allegri, Marco Borgianni, Elio De Luca, Giuliano Ghelli, Giulia Landrichter, Amanda Lear, Silvio Loffredo, Francesco Musante, Francesco Nesi, Antonio Possenti, Alfredo Rapetti, Sergio Scatizzi e Giampaolo Talani; gli scultori Aviero, Salvatore Cipolla, Eugenio Riotto, Giuliano Tomaino e Mauro Vaccai; i ceramisti Eugenio Taccini e Marcello Fantoni; il video artista Lorenzo Pizzanelli ed i fotografi Andrea Biancalani, Marina Gavazzi e Mauro Muggia; il regista Mimmo Calopresti; il designer Giovanni Erbabianca, i bijoux designers Angela Caputi e AFB (Artigiana Fiorentina Bigiotteria), e infine gli stilisti Luisa Cevese e Enrico Antinori.

Significativa è anche la sezione storica, che propone le opere degli esponenti più importanti del Nouveau Réalisme, il movimento teorizzato da Pierre Restany nel 1960. Ci sono le Compressioni di César e le Poubelles e le Accumulazioni di Arman; gli Impacchettamenti di Christo, un Collage di Tinguely e alcuni tra i manifesti strappati più importanti di Mimmo Rotella. Ad unire le diverse sezioni della mostra, ci saranno dei percorsi ludici un po’ dadaisti, che attraverso segnali audio-visivi, fragranze da odorare, materiali da toccare e sostanze da assaggiare, avvicinano lo spettatore - al mondo dei rifiuti recuperati dagli artisti.Lo scopo è quello di sensibilizzarlo, renderlo responsabile e consapevole, facendolo però divertire.

In questo modo si vogliono coinvolgere soprattutto i bambini, perché contribuiscano sin d’ora a rendere migliore il mondo in cui vivranno. La mostra, curata da Maurizio Vanni, è in corso alla Strozzina sino al 30 giugno. E’ aperta, con ingresso gratuito, tutti i giorni dalle 10 alle 19 .

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