Lunedì 15 maggio, alle 21, nella Chiesa di Orsanmichele di via Calzaioli il Trio d’Archi Perseo dedicherà una serata a Mozart. Il Maestro Giuseppe Lanzetta, presidente della manifestazione, ha scelto il trio composto dal Violino di Lorenzo Fuoco, dalla Viola di Pier Paolo Ricci e dal Violoncello di Lucio Labella Danzi che si avvarranno della collaborazione di Marco Salvatori per eseguire il “Divertimento K. 563 in Mi b magg. per violino viola e violoncello” e il “Quartetto K. 370 in fa magg.
per oboe violino viola e violoncello” di Wolfgang Amadeus Mozart.
Il trio, formato da elementi stabili dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, è il nucleo fondamentale del “Quartetto Perseo”, con pianoforte, che ha riscosso grande successo a livello internazionale.
Il “Divertimento per trio d'archi in mi bemolle maggiore K. 563”, composto da Mozart pochi anni prima di morire, fu eseguito dallo stesso autore all’ Hotel de Pologne di Dresda il 13 Aprile 1789, durante il suo viaggio a Berlino.
Il “Quartetto in Fa Maggiore K 370 per oboe, violino, viola, violoncello”, mostra il lato più intimo della musica da camera”.
La Federazione, presieduta dal Maestro Giuseppe Lanzetta, ha realizzato questa VI edizione grazie al contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e del patrocinio del Comune di Firenze-Assessorato alla Cultura che della Soprintendenza per i Beni ambientali, Architettonici di Firenze che ha concesso la Chiesa di Orsanmichele.
“Il prossimo importante obiettivo”, ha detto il Maestro Lanzatta a Nove da Firenze , “sarà la realizzazione del circuito Regionale dei vari eventi musicali, sapendo di poter contare sull’ adesione delle varie Associazioni aderenti a Toscana Classica come l’Orchestra da Camera Fiorentina, l’Orchestra Sinfonica Città di Grosseto, I Virtuosi dell'accademia di Montecarlo di Lucca e altre.
Un grazie anche alle amministrazioni locali e provinciali che hanno messo a disposizione pregevoli teatri e sale da concerto, approfittando dell’occasione per riscoprire questi piccoli tesori che troppo spesso vengono dimenticati.”
Andrea Veronese