Pubblicata la prima guida alla Firenze di LB Alberti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 maggio 2006 00:21
Pubblicata la prima guida alla Firenze di LB Alberti

Firenze – Grazie alla grande mostra su Leon Battista Alberti in corso a Palazzo Strozzi (fino al 23 luglio), Firenze manifesta nuove curiosità per la città albertiana, in parte nascosta, in parte dimenticata, comunque del tutto ignorata dai circuiti del turismo di massa.

Esce infatti in libreria la prima guida dedicata esclusivamente alla Firenze di Leon Battista Alberti. La firma uno dei due curatori della mostra, Gabriele Morolli, docente di storia dell’architettura all’università di Firenze, uno dei maggiori esperti albertiani.

Pubblicata da Maschietto Editore (Leon Battista Alberti.

Firenze e la Toscana Itinerari territoriali e percorsi mentali, 79 pagine, Euro 14), la guida è un agile volumetto tascabile acquistabile anche al bookshop della mostra, ricco di immagini e che si presenta fin dal titolo come approccio del tutto inedito, poliedrico e ricco di sorprese.

L’ombra di Leon Battista Alberti, spiega Morolli, si estende in effetti su Firenze e sulla sulla sua regione ben oltre le note opere certe da lui realizzate per i Rucellai (Palazzo omonimo, Santo Sepolcro nella vicina chiesa di San Pancrazio, facciata di Santa Maria Novella) e ben oltre il “tondo” all’antica del nuovo coro della Santissima Annunziata realizzato nel 1470 per conto del marchese Lodovico Gonzaga e l’elegante abside di San Martino a Gangalandi, vicino a Signa.

Benché oscurata per fama dalla celeberrima città di Brunelleschi, la “Firenze segreta” di Leon Battista Alberti è marcata da decine di monumenti ispirati ai suoi insegnamenti ed eseguiti da artefici fedeli come Antonio Manetti Ciaccheri, Bernardo Rossellino, Giovanni di Bertino, Pagno di Lapo, Maso di Bartolomeo, fieri di costruire alla luce delle nuove idee del Maestro.

L’elenco è molto lungo: va dalla Cappella del Crocifisso in San Miniato al portico della Cappella dei Pazzi in Santa Croce, dalla cupola e dal chiostro di San Lorenzo al tempietto della Santissima Annunziata, dall’incrostazione marmorea del tamburo della Cupola del Duomo fino a Palazzo Pitti.

E continua con la villa Medici di Fiesole e quella di Pietro del Tovaglia a Santa Margherita a Montici, la chiesa della Badia Fiesolana, i tempietti marmorei della Basilica dell’Impruneta, la Cappella dei Cardini a Pescia, la Torre del Marzocco al Porto Pisano vicino a Livorno, la Chiesa della Cittadella a Piombino, fino a trovare forse l’espressione massima a Pienza ‘città ideale’.

Dunque un itinerario bello, complesso e non di rado imprevisto, che la guida di Morelli rende prezioso e ben comprensibile, mettendo a confronto stili, culture, costumi, realizzando un affresco inconsueto di quel miracolo che fu il Rinascimento fiorentino.

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