Il primo maggio di cinque anni fa moriva prematuramente a Firenze Mario Pachi, attore di cinema e teatro, intelligenza estroversa e senza schemi, poeta, pittore, storico e calligrafo, bricoleur appassionato, nonché straordinario ricercatore e collezionista di reperti bellici, libri, minimalia, fidanzate.
Molti lo ricordano per il film Berlinguer ti voglio bene al fianco di Roberto Benigni, altri per le numerose tournée teatrali con le maggiori compagnie, altri ancora per alcune performance formidabili quanto estemporanee (il ciclo Guerra e Pachi), altri, infine, per le scoperte letterarie, i tic intellettuali, le gag private, la passione romantica per il turpiloquio colto e insieme per l’analisi raffinata.
Era un uomo complesso Mario Pachi.
Si esprimeva con l’amarezza lucida dei veri pessimisti e agiva con la pigrizia energica degli epicurei di razza. Paradossalmente era d’estrema facilità nei rapporti umani e aveva il dono prezioso di seminare allegria a piene mani.
E’ sepolto nel cimitero di Bagno a Ripoli e per ricordarlo come merita l’associazione Amici del Pachi organizza un rendez vous sulla sua tomba la mattina del primo maggio (ore 12).
Intanto il Museo del Figurino Storico di Cadenzano ha deciso di intitolare a Mario Pachi il ciclo annuale di proiezioni Cinema e Storia e di istituire a suo nome un premio sempre legato al filone spettacolo – storia - collezionismo di cimeli militari.