C’è molta attesa per la conferenza che l’ingegner Maurizio Seracini, direttore del centro diagnostico per i beni culturali Editech, terrà il 22 aprile nell’ambito della mostra che resterà aperta fino al 2 maggio, all’interno degli spazi espositivi di Palazzo Medici Riccardi. Una occasione per fare il punto su una ricerca portata avanti nel corso di oltre trent’anni dall’ingegner Seracini allo scopo di accertare se qualcosa della pittura di Leonardo “La Battaglia di Anghiari” andata perduta, ma ancora ammirata nel 1549, sopravviva sotto gli affreschi del Vasari in Palazzo Vecchio a Firenze.
La mostra dal titolo “Cerca Trova, i misteri della più grande opera di Leonardo da Vinci” è stata allestita dopo oltre cinquecento anni dal giorno in cui (6 giugno 1505) Leonardo iniziò l’affresco. Lo stesso artista narra che al momento di “posare il pennello” si scatenò un violento temporale che danneggiò il grande cartone da lui portato all’interno della Sala del Gran Consiglio (oggi Salone dei Cinquecento). Fu quello l’infausto inizio di ciò che si era subito imposto come l’evento artistico più importante di tutto il Rinascimento fiorentino, e che, secondo Cellini, già si configurava insieme a quello della “Battaglia di Cascina” di Michelangelo, come la “Scuola del mondo” per le nuove generazioni di artisti.
Il dipinto, che aveva per soggetto la cattura di una bandiera da parte di due soldati fiorentini e che sarebbe diventato parte di un’immensa pittura murale rappresentante la “Battaglia di Anghiari”, era una delle massime espressioni dell’arte pittorica italiana non solo del Rinascimento, ma di tutti i tempi. Una meravigliosa creazione che forse esiste ancora. Per questo l’ingegner Saracini si è assunto il compito di procedere a verifiche strumentali (radar, indagini termografiche e ultrasuoni) al fine di’identificare la collocazione originale del capolavoro di Leonardo.
Interessante è stato scoprire, mediante il sonar, che, a destra del grande affresco del Vasari (ovvero sulla parete est dove si crede che Leonardo abbia dipinto la sua opera), tra l’incrostatura il muro originale c’è dello spazio. Il recente ritrovamento di documenti di spesa relativi a lavori di muratura eseguiti sulla parete Est nel Novembre 1504, hanno ulteriormente rafforzato la convinzione che “La lotta per lo stendardo”, ovvero la scena della “Battaglia di Anghiari” portata a compimento da Leonardo possa trovarsi sulla parete Est, dietro la muratura eretta dal Vasari durante il rifacimento strutturale del 1563.
I risultati di questa ricerca, condotta per tre decenni da Maurizio Seracini saranno illustrati dallo stesso su quattro schermi al plasma posizionati nella sala. (mr)