Per la stagione teatrale 2005/2006 il Teatro Nazionale di Quarrata (PT) in via Montalbano 11, con Comune di Quarrata e a. Artisti Associati presentano: l’opera prima del giovanissimo autore Marco Amato “Il piccolo portinaio”, interpretato da Milena Vukotic, costumi di Andrea Viotti musiche di Fabio Vecchi per la regia di Walter Manfrè. Spettacolo che mette in scena la storia degli “Imbriani” famiglia ebrea romana, ambientato a Roma nel 1944 durante l’occupazione nazista, è dedicato “alla memoria di tutti i bambini vittime delle carceri e dei campi di concentramento”.
Spettacolo presentato in anteprima al Karl’s Art Festival di Palermo, già riproposto dalla a. Artisti Associati ha debuttato il 27 gennaio 2005 presso il Teatro di Quarrata in occasione della “Giornata della Memoria”. Lo spettacolo mette in scena la drammatica vicenda degli “Imbriani”, famiglia ebrea assunta nella portineria di un palazzo borghese, costretta a celare la vera identità e della signora Anna, vedova benestante, che prenderà subito a cuore la piccola famiglia, aiutandola in ogni modo, e che arriverà a provare un amore spropositato per il piccolo Matteo, una passione incontrollata, stesso sentimento che avrebbe provato per il figlio che non ha mai potuto avere.
Ma la vera identità degli Imbriani è Levi ed il piccolo Matteo non è “Matteo”, ma si chiama Davide. Il dramma si consuma all’alba di un giorno qualunque, uomini delle famigerate SS coadiuvati dalla Polizia, caricheranno a forza la piccola famiglia su un camion, destinazione: Mathausen, nonostante i vani tentativi di Anna affinché quel convoglio della vergogna si possa fermare. Anna non sarà in grado di reggere tale orrore e si lascerà morire. Stringendo fra le mani il suono infantile di un carillon, il giocattolo che più amava Matteo.
Walter Manfrè, che firma la regia dello spettacolo, parla di un testo “nobile” che esercita quella precisa funzione morale che riguarda la “Conservazione della Memoria”. Senza forzature didattiche o prolisse esibizioni oratorie ma attraverso la semplice narrazione di una piccola, personale vicenda quotidiana, inserita, in quel gigantesco e orrendo affresco che illustra i macabri anni della nostra sanguinaria Europa Nazista.
Massimo Duino