E' vero che l'assessorato alla mobilità, in accordo con Ataf, si appresta a realizzare, nella zona di via Ponte alle Mosse, una "corsia flash" in cemento? E' vero che, però, sussisterebbe un parere negativo della vigilanza urbana? Sono alcuni dei quesiti avanzati all'amministrazione dal vicecapogruppo di AN Jacopo Cellai e dalla consigliera Gaia Checcucci. «L'amministrazione comunale e Ataf - scrivono in una interrogazione urgente - hanno approvato un progetto che stanno realizzando per la "corsia flash" che interesserà via delle Porte Nuove e in via Toselli.
Da sempre, in questa zona, l'eccessiva velocità di percorrenza dei mezzi ha determinato e continua a determinare delle vibrazioni negli edifici che si affacciano sulla strada che ragionevolmente sono la causa anche delle crepature che vi sono negli appartamenti». «Questo problema - proseguono di due consiglieri di AN - è stato sottoposto all'amministrazione molte volte e ad oggi non risulta che vi siano stati provvedimenti per porre rimedio a questa situazione a cominciare dal ripristino di un manto stradale che non è fonoassorbente e che quindi aggrava la già insostenibile situazione.
Peraltro gli oltre 6 anni di corsie contromano, oltre che problemi di sicurezza, hanno anche determinato un grave danno ai commercianti della zona prova ne è che le attività commerciali si sono ridotte di oltre 60 unità». Cellai e Checcucci vogliono anche sapere «se, e attraverso quali studi, simulazioni e approfondimenti, siano stati valutati i rischi di pericolosità per l'ovvio aumento della velocità dei mezzi pubblici in particolare che ne deriverebbe»; «se siano stati valutati i rischi per il manto stradale e quelli per le abitazioni site nelle strade interessate ed in particolare se che cosa si intenda fare per porre rimedio alle vibrazioni e alle crepature che vi sono»; «se siano state valutate le conseguenze, in termini di danno economico-finanziario che ne scaturirebbero al commercio della zona, già messo ad alto rischio da sei anni di corsie contromano»; «perché sia mancato ad oggi il coinvolgimento preventivo della popolazione interessata e della struttura istituzionale di riferimento, il Consiglio di Quartiere 1»; «se non si ritenga opportuno tranquillizzare la residenza e le attività commerciali interessate, rinunciando ad un'operazione costosa, rischiosa e senza utile alcuno».
(mr)