firenze- Un bilancio di quanto Trenitalia investe per i servizi ferroviari toscani alla luce di una necessaria trasparenza. Un bilancio di quanto vorrà spendere sul materiale rotabile, formazione e personale. Il rilancio della manutenzione. Sono le tre richieste avanzate oggi dall’assessore Riccardo Conti a Roberto Testore, amministratore delegato di Trenitalia e da quest’ultimo accettate. “Si è trattato di un confronto in cui abbiamo fatto presenti problemi e proposte – ha detto Conti al termine dell’incontro – In Toscana mancano treni e gran parte di quelli che viaggiano sono vecchi, questioni che rendono complessi anche gli investimenti che la Regione ha in corso.”.
Sul tema manutenzione, punto debole della struttura, Conti ha domandato che siano potenziati il polo tecnologico dell’Osmannoro, i centri di Livorno e di Siena.
Novità sugli Eurostar: da dicembre Trenitalia ha annunciato l’arrivo di due nuovi Eurostar Napoli –Firenze, intervento salutato con favore dall’assessore “per una centralità riconosciuta a Firenze”.
Nel corso dell’incontro, svoltosi oggi a Palazzo Bastogi, l’assessore ha anche evidenziato dettagliatamente gli investimenti avanzati dalla Regione e le principali criticità del settore.
Lo sviluppo del servizio ferroviario regionale dal 2000 al 2006
Il livello del servizio in sei anni di gestione regionale è stato complessivamente incrementato di oltre 2.500.000 treni*km pari al 13,8% dell’intero servizio.
In particolare, dal 2000 in cui i chilometri erano poco più di 18 milioni, siamo passati ai 18.650.000 del 2001, ai 18.930.000 del 2002, ai 18.935.000 del 2003, ai 19.165.000 del 2004, ai 19.939.000 (+774.000 di Memorario 2005), fino ai 20.780.000 (+ 840.000 di Memorario 2006).
Le risorse in campo per i nuovi servizi
Nel 2005 la Regione Toscana ha impegnato 8 milioni di euro in più ai 150 milioni impiegati dallo Stato. Nel 2006 diventeranno oltre 16 milioni e nel 2009 oltre 30 milioni.
Le risorse in campo per le infrastrutture e la mobilità
Sono stati impegnati 8 milioni di euro per l’attuazione del Piani Urbani della Mobilità, che prevedono parcheggi interscambio e linee urbane ad alta mobilità.
Le risorse in campo per il materiale rotabile
Nel biennio 2002-2004 la Regione ha speso più di 18 milioni di euro per acquistare 4 treni Minuetto diesel e 10 locomotori E464, oltre a provvedere alle ristrutturazioni. Nel biennio 2004- 2006 sta spendendo 16 milioni di euro per acquistare 10 treni Minuetto diesel, 4 Minuetto elettrici e 10 locomotori 464.
nel biennio 2005-2007 saranno spesi 10 milioni di euro per acquistare 6 treni bipiano.
Memorario sulla linea Firenze-Pisa-Livorno/Carrara
Ha segnato un rilevante crescita del livello di servizio, sia quantitativo (20% in più di servizi sulla linea) che della qualità del servizio. Purtroppo la regolarità non è a regime ed è soggetta a criticità.
Il servizio ferroviario regionale attuale
Nonostante i consistenti impegni finanziari della Regione il livello qualitativo del servizio risulta ancora insoddisfacente con alti e bassi.
Per esempio, dopo i primi cinque mesi dell’anno in cui i livelli di regolarità e puntualità sono stati in crescita, abbiamo assistito a un giugno e un luglio minati da ritardi e disfunzioni.
La questione “circolazione”
Le difficoltà nella circolazione sono causa determinante di ritardi, soppressioni e mancate coincidenze. Simili problemi si determinano sulle linee a forte commistione di traffici (regionali, nazionali, AV etc.); nei principali nodi di Firenze e Pisa in particolare.
Sono imputabili a problemi di infrastruttura come a guasti agli impianti o a lavori programmati in corso, ma anche a disservizi e problemi riguardanti il traffico nazionale e a lunga percorrenza. Purtroppo certe difficoltà si determinano principalmente in orari di punta e dunque a danno di treni pendolari.
La questione “materiale rotabile”
Pochi treni e vecchi. All’origine delle proteste di chi viaggia vi sono spesso disservizi riconducibili alla qualità dei treni e delle carrozze.
L’attuale parco di mezzi in uso in Toscana è composto da 82 locomotive che, dopo gli investimenti, sono passate da un’età media di 35 anni a una di 26; 484 carrozze passate da un’età media di 25 anni a una di 20. E infine 139 automotrici che prima degli investimenti avevano un’età media di 19 anni e ora ne hanno una di 13.