Firenze, 8 luglio 2005- Continuano a crescere le gelaterie artigianali a Firenze e provincia tanto che a fine 2004 hanno raggiunto quota 116 (+ 27,4% rispetto a dicembre 2003 e + 34,8% rispetto a dicembre 2002) contribuendo a trasformare la Toscana nella 7° regione italiana a più alta densità di imprese del settore (pari al 6,7% del totale).
In aumento anche i chilogrammi pro capite (12 circa) consumati nell’ultimo anno dai fiorentini che, secondo un sondaggio realizzato dalla Confartigianato di Firenze su un campione rappresentativo di gelaterie locali, considerano il gelato non più soltanto come un piacere estivo.
Per il 40% dei fiorentini il gelato si è infatti trasformato in un alimento valido per tutte le stagioni, ottimo specialmente per sostituire il pasto principale di mezzogiorno. Il restante 60%, invece, continua a gustarlo nel primo pomeriggio e anche a cena. Crema, cioccolato, fiordilatte e nocciola si affermano come i gusti preferiti segnando un ritorno alla semplicità dell’antica tradizione gelatiera fiorentina che affonda le sue radici in Ruggieri, geniale cuciniere e primo gelatiere artigiano dell’età moderna (riuscì perfino ad introdurre l’alimento alla Corte di Francia in seguito al matrimonio di Caterina de’Medici con Enrico d’Orleans).
Sempre più richiesti, inoltre, il gelato ipocalorico, quello ad hoc per chi soffre d’intolleranze alimentari e quello da asporto in vaschetta (+ 20% nell’ultimo anno).
Una ricetta semplice quella del vero gelato artigianale: niente conservanti, OGM e additivi artificiali, ma solo latte, uova, zucchero e frutta (rigorosamente freschi), lavorati tradizionalmente senza insufflazione d’aria. In attesa che l’Unione Europea le riconosca la patente di “Specialità Tradizionale Garantita” (a tal fine Confartigianato ha già presentato al Ministero per le politiche Agricole il disciplinare che ne regola la produzione) qualche accorgimento che è utile osservare per esser certi di gustare un gelato artigiano doc.
Primo, guardare il colore: più acceso è e più è probabile che sia ottenuto artificialmente. Secondo, concentrarsi sulla brillantezza: se è troppo lucido contiene molti grassi vegetali, segno di scarsa qualità. Terzo, riservato agli amanti dei gusti alla frutta: scegliere sempre in base alla stagione, la materia prima sarà sicuramente fresca e non congelata. Quarto: l’elenco degli ingredienti deve essere esposto per legge.