L'Istituto degli Innocenti, da sempre sensibile ai problemi dei bambini
e al tema adozioni, guarda con interesse al dibattito che si è acceso
dopo la presentazione del nuovo disegno di legge del Governo sulle
adozioni internazionali.
Il disegno di legge, portato avanti su
proposta del Ministro per le pari opportunità Stefania Prestigiacomo e
del Ministro degli affari esteri Gianfranco Fini, ed approvato il 18
marzo scorso, è nato per modificare e integrare alcuni aspetti della
disciplina vigente in materia di adozioni internazionali varata nel
2000 a seguito della ratifica della Convenzione de L'Aja.
Le reazioni della magistratura minorile sono critiche: il presidente dell'Associazione italiana magistrati per i minorenni e la famiglia, Pasquale Andria, ha sottolineato come "si corra il rischio di adozioni meno garantite e meno trasparenti". Inoltre, "l'estromissione dei servizi rischia di svuotare di ogni significato la valutazione di idoneità". Critici anche il presidente dell'Ordine degli assistenti sociali, Paola Rossi, il segretario dell'Ordine degli psicologi, Pierluigi Palma, e la presidente dell'ANFAA, Nova Micucci, che lo definisce un "provvedimento pericoloso perché dà la possibilità di introdurre rapporti non legittimanti".
Generalmente favorevoli sono, invece, gli enti autorizzati: secondo Marco Griffini - presidente di Aibi - si deve prendere atto che "il sistema non è stato capace di garantire il rispetto della legge che prevede un tempo massimo di sei mesi per fornire l'idoneità". Aggiunge anche che in questo modo gli enti avranno più spazi. Dubbiosa è invece la reazione della presidente del Ciai, Valeria Rossi Dragone, secondo la quale "il tempo è utilissimo, anzi necessario per far maturare la coppia, per chiarire bene tutti gli aspetti di un percorso complesso".
Il progetto di legge deve passare all'esame delle Camere, e il dibattito si preannuncia molto acceso.