Evitare l'eccessivo frazionamento degli immobili residenziali in centro storico e al tempo stesso tutelare la residenza. E' questo il duplice obiettivo della modifica al regolamento edilizio approvata dalla giunta nel corso dell'ultima seduta e che adesso passerà al vaglio del consiglio comunale. Oggi la nuova norma e la filosofia che la ispira sono state illustrate dall'assessore all'urbanistica e dal presidente della commissione consiliare competente. Il centro storico di Firenze compreso entro la cerchia dei viali è tradizionalmente caratterizzato da una pluralità di funzioni.
Negli ultimi decenni si è assistito ad un processo evolutivo che rischia di portare ad una progressiva modifica della situazione: le tradizionali funzioni residenziali, produttive e commerciali rischiano di cedere un passo a un mix di funzioni prevalentemente terziarie, commerciali, turistiche e direzionali. Alle tradizionali famiglie si sono sostituiti seguendo un trend cittadino nuclei familiari meno numerosi, se non addirittura composti da una sola persona. Appare quindi evidente che si sono modificate anche le tipologie di alloggi richiesti: non più grandi abitazioni ma appartamenti più piccoli.
La conseguenza è il fenomeno del frazionamento delle unità immobiliari in funzione dei nuovi bisogni. Un fenomeno che deve essere governato perché la città non perde la propria identità. Attualmente il regolamento edilizio prevedeva un limite minimo di superficie di 40 metri quadrati (già più elevato rispetto alla normativa nazionale che prevede un'estensione minima di 28 metri quadrati per un nucleo familiare formato da una sola persona e 35 per due persone) che con questa modifica sarà portato a 50 metri quadrati per le unità immobiliari all'interno del centro storico.
L'obiettivo è duplice: come si legge nella relazione allegata alla delibera "da un lato disciplinare l'attività edilizia in modo da non pregiudicare le trasformazioni degli immobili finalizzati a un miglior godimento degli stessi, dall'altro evitare l'eccessivo frazionamento creando quindi le condizioni idonee all'insediamento di quei nuclei familiari tradizionali, socialmente radicati nel tessuto urbano, che costituiscono l'humus dal quale questa città può trarre elementi di equilibrio economico, sociale e culturale che hanno caratterizzato per secoli il centro storico di Firenze".
Insomma tutelare la permanenza delle famiglie e anzi favorire l'insediamento di nuovi nuclei familiari come elemento valorizzante del tessuto sociale cittadino. L'assessore ha ribadito che la proposta di modifica al regolamento edilizio è aperta alla valutazione e discussione del consiglio comunale e può essere rivista e modificata. Il presidente della commissione a sua volta ha sottolineato come la riflessione su questa modifica del regolamento possa essere l'occasione per aprire un ragionamento complessivo sulla tutela della residenza in centro storico.(mf)