Elettropiu' Spazio Pubblico Autogestito: 3giorni nomadismo - King Tubby & Hakate - il 25, 26 e 27 marzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 marzo 2005 13:06
Elettropiu' Spazio Pubblico Autogestito: 3giorni nomadismo - King Tubby & Hakate - il 25, 26 e 27 marzo

Il primo giorno è incentrato su esposizioni, in parte realizzate in queste due settimane all'elettro+, in parte portate direttamente da altri luoghi e su proiezioni nello spazio cinema. In particolare quella del dvd, alle ore 18, "The world traveller adventures", che raccoglie quattro produzioni video e dodici tracce audio tratte dalle avventure delle Tribes in giro per il mondo.
Il venerdì la contaminazione tra sapori arabi e danzatrici del ventre a cena, il reggae inglese di King Tubby e la cultura hip hop e breaker.
E per chi vuole arrivare direttamente al pranzo pasquale senza fermarsi, sabato Hakate & Tomahawk sound systems presentano una nottata di lives e dj sets industrial elettronic funk.
Definire uno spazio come nomade potrebe sembrare un paradosso.

e in effetti lo è.. quando, più di un anno fa, l'amministrazione ha offerto il capannone industriale ex elettroplast, fra Isolotto e Legnaia è stata presa una scelta importante, rischiosa, ma anche zeppa di possibilità, di sfide interessanti.
Come puo' uno spazio fisico, statico, inchiodato ad un'ascissa e ad un ordinata su una mappa, continuare un percorso di autonomie temporanee, di identità in continuo mutamento, di metodologie sempre in progress?
Per questo "l'evento nomade" - come è chiamato all'Elettro+ - è forse il più importante costruito fino ad oggi nello spazio pubblico autogestito; perchè riporta al paradosso da cui parte l'esperimento elettro+; perchè rinnova i conflitti, le contraddizioni e le potenzialità che hanno attraversato questo percorso.
Ma cosa può essere un identità nomade? come può interagire e come puo' reagire al pressing della città ? al suo vorticoso movimento che riporta tutti sempre negli stessi luoghi o in luoghi sempre uguali? quali risposte possiamo iniziare a dare ? e soprattutto, quali frutti sono stati prodotti? e quali le prossime radici da cui sradicarci?
A queste domande non ci sono risposte univoche, nè fornire un prontuario tascabile per una gestione partecipata.

Eppure la convinzione è che questo evento, tappa comune fra diversi percorsi e identità, sarà un momento importante di questa ricerca.

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