PRATO – La partecipazione dei cittadini si estende al Piano strutturale con un percorso ad hoc fatto di forum di discussione, assemblee ed incontri in cui ancora una volta saranno i cittadini le associazioni, le categorie economiche , il mondo del volontariato a dare il proprio contributo riguardo alle scelte della città. In questo caso al centro del percorso partecipato promosso dalla commissione urbanistica del Consiglio comunale, dai consigli dei 5 quartieri della città e dagli assessorati alla partecipazione democratica e all'urbanistica, c'è il Piano strutturale, uno dei più rilevanti atti amministrativi con cui si definiscono le scelte strategiche che riguardano l'assetto urbanistico della città.
Si tratta di un'esperienza innovativa, unica in Italia, che ha l'obiettivo di coinvolgere nella costruzione della città del futuro il maggior numero di cittadini e rappresenta un'opportunità significativa per diventare protagonisti ella vita della città. Il percorso, che avrà la durata di alcuni mesi è fondamentalmente strutturato in tre tappe. Una prima fase conoscitiva in cui verranno organizzati 5 incontri informativi a partire dal 9 marzo e uno sportello informativo con tecnici della direzione urbanistica a disposizione dei cittadini presso i consigli dei quartieri.
La seconda fase caratterizzata dai forum di quartiere e incontri più specifici, 28 in tutto, per ogni "unità territoriale organiche elementare" (utoe) in cui è stata suddivisa la città e, come terza e ultima tappa, il Forum cittadino. Per quanto riguarda le Utoe, si tratta di aree omogenee per storia, conformazione e per identità sulle quali sviluppare politiche di intervento. In questo modo gli abitanti di una stessa area potranno confrontarsi fra di loro sulle questioni relative alla rispettiva zona.
Gli incontri sono finalizzati ad affrontare i contenuti del Piano Strutturale relativi ad ogni zona, ad avanzare proposte di rilevanza locale e a verificare la rispondenza tra le esigenze effettive e le indicazioni proposte dall'amministrazione comunale. Questa seconda fase si concluderà con un forum di quartiere, un incontro di sintesi che riunisce il lavoro svolto nelle unità territoriali di uno stesso quartiere, al quale prenderanno parte coloro che hanno partecipato, registrandosi, ad almeno uno degli incontri precedenti (incontro informativo o nella propria unità territoriale di residenza).
Alla fine verrà redatto un documento con le posizioni maggiormente condivise che verrà consegnato al Forum cittadino, il quale rappresenta l'ultima fase del percorso. Il forum cittadino sarà introdotto dall'esposizione dei risultati finali dei cinque forum di quartiere e dalla presentazione delle linee generali che dovranno caratterizzare il futuro di Firenze. Tra queste la principale riguarda il perseguimento dello sviluppo e della modernizzazione senza ulteriore espansione, salvaguardando così le aree non edificate che circondano la città.
Le altre tematiche prioritarie sono l'incremento del trasporto pubblico e della mobilità pedonale e ciclabile, un sistema equilibrato e diffuso di servizi, la valorizzazione dell'Arno e delle colline, il ruolo primario del sistema culturale. Mentre nella fase precedente venivano affrontati gli aspetti peculiari di ogni zona, questa ultima parte del percorso riguarda i temi di carattere generale. A questa fase accedono, sempre registrandosi, i cittadini che hanno partecipato al forum conclusivo di quartiere cioè all'incontro di sintesi di quartiere, oltre ai soggetti organizzati del tessuto sociale, civile, economico e culturale, a carattere comunale che chiederanno di intervenire.
Il percorso di partecipazione si concluderà con un documento finale, consegnato al Consiglio Comunale e ai Consigli di quartiere, in cui saranno riportati i contenuti emersi nel Forum cittadino e un quadro unitario degli esiti dei Forum territoriali dei cinque quartieri.
Il primo incontro informativo sarà mercoledì 9 marzo alle 21 nel quartiere 2 alla casa del popolo di Settignano in via di san Romano 1. Gli incontri proseguiranno poi nel quartiere 5 (il 10 marzo), nel quartiere 1 (11 marzo), nel quartiere 3 (14 marzo) e nel quartiere 4 il 15 marzo.
Nel mirino ci sono i 27 progetti presentati dagli industriali in commissione urbanistica.
“L’impressione è che rientrano in una logica di gestione urbanistica da privato – ammonisce il presidente di Confartigianato Prato, Giovanni Nenciarini – senza essere inglobati in una valutazione più generale di riassetto della città, dal momento che si tratta di interventi privi di valore aggiunto diffuso. È indispensabile riportare la discussione sul riassetto complessivo della città nell’ambito di una più ampia valutazione e riorganizzazione e nell’ottica di questa esaminare i progetti finora presentati dagli industriali”.
Cinque le priorità individuate da Confartigianato Prato sulla tabella di marcia dello sviluppo urbanistico cittadino: la questione del termovalorizzatore, il riassetto del Macrolotto Zero, la riconversione dell’area dell’ex Banci, la viabilità e infine la necessità di accelerare le procedure per il rilascio delle pratiche edilizie nelle aree produttive. “E invece – fa notare Nenciarini – sembra quasi che il futuro urbanistico di Prato dipenda dall’approvazione di questi progetti, smarrendo così il filo conduttore di un ragionamento che deve essere condiviso con la collettività e orientato verso una riorganizzazione anche produttiva del distretto”.
Ma se l’associazione è preoccupata per la natura delle proposte presentate, piena fiducia è riposta nel compito svolto dalle istituzioni.
“Diamo atto all’assessore Ciuoffo – prosegue il presidente di Confartigianato - di andare nella direzione da noi auspicata con l’apertura di un tavolo di confronto con i macrolottisti con l’obiettivo di studiare procedure più snelle per la costruzione degli edifici produttivi”.
Sul problema delle concessioni edilizie interviene anche il responsabile dell’ufficio appalti di Confartigianato Prato, l’ingegnere Enrico Nucciotti. “È più importante ridiscutere le modalità di rilascio delle concessioni edilizie nel Macrolotto 2 utilizzando la Dia, consentendo così al mondo produttivo di accelerare gli investimenti, che non agire per interventi di riassetto urbanistico puntuali”.