Il pallone stratosferico NASA "Cream" ha battuto il record mondiale di durata di volo e da oltre 40 giorni sta volando sui cieli dell'Antartide. Seguendo la circolazione dei venti ad alta quota il pallone, lanciato il 16 dicembre scorso dalla base di McMurdo, ha circumnavigato per tre volte il continente di ghiaccio, indagando i meccanismi delle esplosioni stellari e raccogliendo dati di grande interesse scientifico relativi ai raggi cosmici provenienti dallo spazio.
All'esperimento, diretto da Eun-Suk Seo, dell'Università del Maryland, partecipano università americane (Maryland, Chicago, Penn State, Ohio), della Corea del Sud (Ewha, KyungPook) e un gruppo italiano (Pisa, Siena, Torino) dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), diretto da Pier Simone Marrocchesi, di cui fanno parte ricercatori del dipartimento di Fisica dell'Università di Siena, con il supporto del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA).
Il progetto Cream (Cosmic Ray Energetics And Mass) studia i raggi cosmici, ovvero flussi di particelle cariche di altissima energia, ed è in grado di rivelare particelle di energia mai raggiunta finora da acceleratori sulla terra e pari a circa 1000 TeV (ovvero un milione di miliardi di elettronVolt).
Cream è stato progettato per indagare sui meccanismi con cui le esplosioni stellari (supernovae) sono in grado di accelerare particelle ad energie così elevate, svelando un mistero che resiste fino dal lontano 1912.
Allora, Victor Hess, con i suoi pionieristici voli su pallone, dimostrò per primo l'esistenza di radiazione proveniente dal cosmo.