L'attuale modello di apprendimento in classe e' adatto al nostro cervello? Perche' alcune persone non riescono a sviluppare sufficienti capacita' matematiche o linguistiche? Perche' uno studente su sei e' ribelle e non riesce a integrarsi a scuola? Quanto le emozioni influenzano l'apprendimento? E come aiutare gli alunni dislessici? A queste e a molte altre domande simili cerca di dare risposta Teach the Brain, il sito creato dall'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nell'ambito del progetto Learning Sciences and Brain Research.
                           Le scoperte delle neuroscienze cognitive 
chiamano in causa alcuni degli elementi fondamentali 
dell'educazione tradizionale, come le scuole, le classi, i 
programmi, gli insegnanti, fino a toccare concetti come 
l'intelligenza o le attidudini. L'iniziativa dell'Ocse 
intende favorire una migliore comprensione dei processi di 
apprendimento lungo l'intera vita dell'individuo.
Teach the Brain invita gli insegnanti e gli educatori di 
ogni livello a partecipare al dibattito con gli scienziati 
sulle nuove sfide dell'insegnamento e dell'apprendimento.
                          
Il sito vuole stabilire un legame diretto tra i professionisti della didattica e gli specialisti per arrivare a capire come le attivita' del cervello abbiano rilevanza per l'educazione, per diffondere gli ultimi risultati della ricerca neurologica e cognitiva, per fare chiarezza sulle relazioni fra cervello, insegnamento e apprendimento. Nell'area dei paesi Ocse gli insegnanti non ricevono alcuna formazione specifica su come funziona il cervello e quando sentono parlare di disturbi neurologici li vedono come un problema al di fuori del loro campo di esperienza.
                           Non stupisce quindi, osserva l'Ocse, che si 
trovino disarmati quando devono gestire studenti che hanno 
problemi legati al cervello, come la dislessia, e che non 
possono e non dovrebbero essere esclusi dal normale 
svolgimento delle lezioni. Con Teach the Brain i docenti 
avranno un punto di riferimento per imparare il 
funzionamento del cervello, come esso apprende, e come le 
scoperte delle neuroscienze possono aiutare a migliorare i 
metodi pedagogici.
Accanto allo spazio per il dibattito il sito offre 
informazioni utili, articoli scientifici, strumenti 
didattici, link e bibliografie per aiutare gli insegnanti a 
capire il cervello e accesso diretto a Brain and Learning, 
il sito del progetto Learning Sciences and Brain Research.
Per studiare il cervello e avvicinare anche gli studenti 
all'argomento sono poi da visitare altri due siti.
                          
                           Il primo 
e' "Of mind and matter", una risorsa realizzata in 
occasione di ThinkQuest che propone ricche informazioni 
sulle funzioni anatomiche, funzionali e psicologiche di 
questo organo, con attivita' interattive e approfondimenti, 
in particolare, sui disordini e la ricerca. Il secondo sito 
e' "The Brain: Understanding Neurobiology Through the Study 
of Addiction" (Capire la neurobiologia attraverso lo studio 
delle dipendenze), con piani di lezione per gli insegnanti 
e attivita' multimediali per i ragazzi che illustrano i 
fondamenti della neurobiologia e come l'abuso di sostanze 
stupefacenti cambia il cervello.
Da ricordare infine weblog "Il cervello.
                          
Materiali per l'elearning" (cfr. magazine del 13 settembre 2004), un progetto Minerva LEarning FOlder che invita al confronto sull'utilizzo formativo, economico e sociale delle tecnologie di comunicazione interattiva. Il blog e' firmato da Paolo Manzelli, direttore del Laboratorio di ricerca educativa-EGO CreaNet dell'Universita' di Firenze.