"Domenici blocca i lavori alla Fortezza. Siamo d'accordo con lui -commenta Ornella De Zordo dal sito di Altracittà- Ma questa assonanza termina nell'esatto momento in cui dichiara che il blocco trae origine dalla ricerca di consensi in nome della costruzione della "Firenze moderna del futuro". Abbiamo infatti una diversa idea di modernità e sviluppo: per noi lo sviluppo deve mettere al centro i bisogni della persona e deve essere sostenibile sia sul piano ambientale che sociale".
«L'iniziativa del sindaco ha prodotto un confronto e un dibattito tanto opportuni quanto salutari per Firenze.
Questo fatto consolida la volontà dell'esecutivo di operare per il bene della nostra città». A nome del gruppo consiliare della Margherita, il capogruppo Nicola Perini interviene sulla vicenda del parcheggio sotterraneo in largo Caduti dei Lager, alla Fortezza da Basso. «Il senso di responsabilità che contraddistingue il governo di centrosinistra fiorentino - ha aggiunto il capogruppo della margherita - si traduce anche nel tornare sulle decisioni assunte laddove se ne evidenzi la necessità.
Crediamo sia giunto il momento di mettere sul tavolo proposte concrete per contribuire alla soluzione ottimale». «Si deve ridisegnare l'intervento salvaguardando i parcheggi previsti nel sottosuolo - ha proposto Nicola Perini - necessari all'attività fieristica ed espositiva, evitando di costruire le altre parti di servizi che creano un impatto tanto invasivo quanto inopportuno. In questo modo sapremo rispondere ad un interesse generale quanto mai pressante, evitando inutili contrapposizioni e giustificati imbarazzi».
«Per quanto ci riguarda - ha concluso - lo sviluppo della nostra città non può prescindere dal rispetto della sua specificità e della sua storia che la rende unica al mondo. La Margherita si impegnerà, assieme a tutto il centrosinistra, affinché prevalga oltre alla coerenza una concretezza amministrativa attenta e responsabile».
"La cortina fumogena di un giurì/grand commis che dovrebbe togliere le castagne dal fuoco al Sindaco facendo stoppare o rimediare un intervento la cui bruttura a livello paesaggistico-ambientale è pari a quella amministrativa-concessoria -scrivono Riccardo Migliori, parlamentare di Alleanza Nazionale, e Gaia Checcucci, consigliere comunale di Firenze- rappresenta solo il tentativo di far cadere nel dimenticatoio della quotidianità un intervento per il quale deve solo essere ripristinato lo stato ex ante, ovvero fatto scomparire tutto ciò che va oltre le mura della Fortezza.
Ci sono troppe ombre sulla procedura: un interesse pubblico riconosciuto più ad un’iniziativa di privati già impacchettata che non ad un’effettiva esigenza di carattere pubblico che i privati devono soddisfare; perizie e relazioni idrogeologiche ed ambientali in senso lato che non fanno risultare la presenza di una falda ab initio (documenti che sono condicio sine qua non per il via libera) e che, quindi, nel febbraio del 2003 costringono a cancellare il terzo piano. I tre piani erano previsti fin dall’inizio, ma non era stato previsto l’inconveniente dell’acqua.
La superficialità di chi presenta la proposta non è da meno di quella di chi lo approva senza cautele, senza quei controlli che in abitazioni private costringono a spendere tanti soldi per la conformità rispetto al paesaggio. Seppur zoppo di un livello, la sporgenza resta. Ed allora più sensibile all’equilibrio economico sul quale si regge il project, piuttosto che alla tutela del paesaggio e dei beni architettonici monumentali come la Fortezza, si va avanti. Ma tutto il pacchetto di Firenze Mobilità è tanto fortemente correlato che pur recuperendo da altre parti (posti sosta in più) l’imprevisto acquatico anche in piazza Beccaria, evidentemente, non consente proprio di abbattere la sporgenza, pena il già compromesso equilibrio economico finanziario fra l’investimento del promotore e la remunerazione del capitale investito dalla gestione.
Lo decide il Comune che quel secondo piano deve restare, lo avalla la Soprintendenza che, evidentemente, è più sensibile all’appello del Comune che non al danno oggettivo che l’intervento arreca agli occhi ed al cuore dei fiorentini. Come sempre accade in vicende con poca luce anche a livello procedimetale si arriva al paradosso di chi dice che occorre un giurì per dire che la sporgenza impedice di godere delle mura del San Gallo e di chi sorpredentemente afferma che va tutto bene, che andava tutto bene...
ma che tutto sommato è meglio demolirlo perchè la “nostra competenza è sulla tutela. La questione è diventata, e deve diventare ancora di più di rango nazionale. Il livello istituzionale fiorentino tutto non può dare garanzie sufficienti neanche per il rimedio della situazione ormai determinatesi. Rivolgo un’interrogazione - appello al Ministero competente affinchè il tavolo che si aprirà veda la presenza insieme allo staff tecnico del Ministero dei parlamentari della CDL: la politica deve assolutamente porre rimedio agli errori che la sfera tecnica ha compiuto.
La direttiva europea 2003 che individua nel paesaggio un bene che necessita di una tutela specifica di per sarebbe dovuta bastare ai tecnici del caso per far fermate tutto.
La scelta politica dell’Amministrazione Fiorentina, del resto, la conoscevamo; forse è il Sindaco che non immaginava la difficile gestione di un project financing così “totale” Sta al livello politico abbattere il mostro per evitare le mostruosità che stanno affliggendo la città di Firenze".
Un dossier sulla vicenda del parcheggio sotterraneo in largo Caduti dei Lager, alla Fortezza da Basso, è stato inviato da Forza Italia al Ministro per i beni culturali Giuliano Urbani.
Lo ha annunciato questa mattina il coordinatore regionale di Forza Italia Denis Verdini durante una conferenza stampa in Palazzo Vecchio alla quale hanno partecipato anche il capogruppo Paolo Amato ed il vicecapogruppo Gabriele Toccafondi. Verdini ha proposto di «abbattere quella parte del parcheggio non prevista nei progetti originari» e ha rifiutato «la proposta del sindaco di nominare tre saggi per dirimere la questione». «Questa proposta è una pura follia - ha sottolineato il coordinatore regionale - mi fido invece della politica perché in questo modo si coinvolge pubblicamente la totalità dei cittadini».
«Sulle grandi questioni infrastrutturali l'opposizione si è sempre mostrata pronta a dare il suo contributo - ha aggiunto Verdini - ma per prima cosa l'amministrazione deve ammettere pubblicamente i suoi errori e tornare indietro. Inoltre i progetti devono essere seri. Il parcheggio sotterraneo garantirà solo un modesto numero di posti auto in più rispetto al passato: questo è un classico esempio di come un ottimo strumento, la finanza di progetto, sia stato male impiegato». Da parte sua il capogruppo Paolo Amato ha rilevato che «l'amministrazione, dopo le dichiarazioni dell'assessore Biagi e l'ordinanza del sindaco, ha fatto una brutta figura».
«Ci accusano di fare parte del cosiddetto "partito trasversale del non fare" - ha ricordato il capogruppo di Forza Italia - è vero invece che noi, da sempre, ci siamo detti pronti a dare il nostro contributo su progetti seri, motivati, evitando scempi. La nostra volontà di collaborazione l'abbiamo già mostrata sul tema dell'aeroporto». «Siamo contrari alla proposta dei saggi - ha concluso Amato - è preferibile la nostra proposta, avanzata durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative, per varare una vera e propria authority sulle grandi opere: questo è il vero, unico strumento per garantire il futuro della nostra città».
Amato e il vicecapogruppo Gabriele Toccafondi hanno poi ripercorso le varie tappe della vicenda. «Il 31 gennaio 2000 - ha ricordato Toccafondi - durante la conferenza dei servizi che riguardava l'intervento di pedonalizzazione dell'area fra la Fortezza da Basso e il Palazzo dei Congressi, la rivisitazione della zona acquisì pareri favorevoli. Nel corso della riunione, con la delegazione della sovrintendenza ai beni ambientali e architettonici, guidata dal soprintendente Mario Lolli Ghetti, fu aperto un tavolo di confronto.
Già allora la soprintendenza pose una serie di questioni sul progetto, in particolare chiese uno studio più attento della sistemazione a verde e che si rispettasse il progetto originario dell'architetto Poggi, che prevedeva un giardino, chiedendo anche di realizzare l'opera con particolare attenzione all'edificio della Fortezza. L'allora assessore alle grandi opere Amos Cecchi, affermò che: "si è dato mandato ai nostri tecnici di considerare attentamente le osservazioni poste dalla soprintendenza, in modo da dare risposte positive (...) c'è l'impegno dell'amministrazione a sviluppare la progettazione unitaria dei due interventi puntando a ripristinare il giardino progettato e realizzato dal Poggi".
Le caratteristiche del parcheggio, quindi, erano: l'interramento, la sistemazione a verde dell'area e la valorizzazione della Fortezza da Basso. «A fine ottobre 2000 - ha proseguito il vicecapogruppo di Forza Italia - la giunta approvò un'apposita delibera: l'accordo con gli industriali privati, veniva spiegato in un comunicato del 31 ottobre, prevedeva che in cambio della pedonalizzazione della Fortezza, "opera indispensabile per lo sviluppo del polo espositivo fiorentino", il Comune permettesse la realizzazione e la gestione dei parcheggi tra i quali quello di piazzale Caduti dei Lager, per 798 posti (278 per 99 anni, 520 per 30 anni).
La giunta dichiarò: "sarà completamente ricostruito il disegno urbano dell'area, in base ai disegni originali del Poggi". Peraltro anche i progettisti della società Hydea, interpellati dalla stampa, il 22 aprile 2004 affermavano: "il nostro progetto prevedeva al massimo 80 centimetri di costruzione fuori dal piano di campagna in tutti i punti del costruito". Il 21 febbraio 2003, invece, la giunta annunciò che "grazie all'intesa raggiunta tra amministrazione e il concessionario sono apportate serie di modifiche che da un lato vengono incontro alle richieste avanzate dai cittadini e dall'altro contribuiscono a risolvere alcuni problemi che si sono presentati nel corso della progettazione esecutiva".
Dopo alcuni imprevisti tecnici, ovvero la scoperta di presenza di una falda acquifera non nota in fase di progettazione preliminare, ci si accorse che il progetto doveva infatti essere in parte modificato. Rispetto al progetto originale furono "persi" 253 posti auto. Il parcheggio doveva quindi essere realizzato su due piani anziché su tre: in totale i posti auto sarebbero stati 545 invece che 798. Sempre nel comunicato stampa del 21 febbraio 2003 si evidenzia: "Nessuna variazione invece per la parte commerciale (oltre 1.200 metri quadrati)".
Quest'ultima dichiarazione veniva ribadita in un comunicato stampa dell'8 luglio 2003. Il 22 aprile 2004 l´assessore Biagi, affermava: "nel piazzale Caduti nei Lager non è mai stato previsto né sarà realizzato alcun edificio fuori terra." Il 30 dicembre 2004 infine dopo un sopralluogo della giunta si arrivò a dire: "tutto si poteva fare meglio, ma anche peggio». «Il progetto iniziale - ha concluso Toccafondi - prevedeva solo 80 centimetri fuori dal piano di campagna in tutti i punti del costruito ricoperti anch'essi da giardino.
L'opera, in fase di realizzazione, sarebbe fuoriuscita dal terreno anche di 3 metri. Cosa si può dunque fare ora? Ci siamo sempre impegnati per realizzare le opere che servono allo sviluppo di Firenze ma vogliamo che ciò sia fatto nel rispetto della città. L´idea che ci sia una città che "vuol fare" e un'altra che "vuole bloccare" non esiste».
Un ordine del giorno per chiedere che venga abbattuta ogni costruzione nel piazzale caduti nei Lager che supera l’altezza originale del piano di campagna, è stato preparato da Giovanni Donzelli (Alleanza Nazionale), vicepresidente della commissione urbanistica del Consiglio Comunale di Firenze.
“Sono state tante le dichiarazioni di questi giorni, tutte le forze politiche hanno dichiarato di voler tutelare l’immagine della nostra città, Vediamo chi alle parole farà seguire i fatti.” Ha dichiarato Donzelli. “Su quest’ordine del giorno le forze politiche dovranno esprimere un voto, vedremo se sono tutti in buona fede o qualcuno vuole tutelare l’immagine di Firenze soltanto a parole, senza poi rischiare di offendere alcuni forti poteri economici di questa città” Ha spiegato Giovanni Donzelli.
“Gli imprenditori giustamente svolgono il loro lavoro, le Associazioni di categoria di riferimento ovviamente devono tutelarli, noi consiglieri però dobbiamo tutelare prima di tutto la città e i fiorentini”. “Se il sindaco ha bloccato i lavori per tutelare Firenze, sarà entusiasta del mio ordine del giorno, e metterà a tacere - le male lingue- del centro destra che hanno visto nel gesto del Sindaco un gioco tutto a sinistra, una prova di forza con Rifondazione e i Comitati Cittadini, una sorta di richiesta di delega in bianco in nome del necessario sviluppo di Firenze”.
“Vedremo i fatti che seguiranno alle parole” Ha concluso Giovanni Donzelli.
Partiamo dal presupposto che il progetto non prevedesse sopraelevazioni, altrimenti la Sovrintendenza non l'avrebbe permesso e si suppone che l'opposizione in Comune avrebbe almeno fatto un pò di rumore.
Un paio di anni fa venne fuori che la falda acquifera era più alta del previsto. La spiegazione fu che le misurazioni furono fatte in un periodo di siccità.
Nella fotografia pubblicata su Nove da Firenze vediamo chiaramente un europallet appoggiato sul muro.
Confrontando lo sfondo si potrebbe affermare che il manufatto alto, in secondo piano, sporge di almeno un metro e mezzo dal piano di campagna.
Allora potrebbe essere successo questo: i soliti geni hanno pensato:"Bene, abbiamo trovato l'acqua. Sai che si fa? Non si scava oltre, facciamo sporgere il tutto e si sta alla sorte. Vedrai che non ci faranno buttare giù niente!"
Peccato che il diavolo fa le pentole e non i coperchi. Il coperchio è stato la nuova Rampa Spadolini dalla quale si vede bene il cantire.
Non vogliamo nemmeno accarezzare una seconda ipotesi: è che il tutto sia stato fatto a sommo scopo, ottenendo così di evitare quasi 2 metri di scavo. Quanto si risparmia in questo modo!
Nonostante quel che la normativa prevede in caso di non conformità del progetto, demolire il tutto è impossibile, così non ci resta che piangere e coprire il rilevato con un prato. Forse non stonerebbe.
Aldo Piombino