Eccellente la commedia di Von Kleist alla Pergola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 dicembre 2004 18:23
Eccellente la commedia di Von Kleist alla Pergola

Nel 1803 Heimrich von Kleist ha esattamente 25 anni e ha alle spalle una vita abbastanza movimentata. Nato a francoforte sull'Oder il 18 ottobre 1777 da una famiglia aristocratica prussiana, è candidato alla cariera militare. Combatte contro la francia (1793-95), e viene promosso sottotenente. Sul finire del secolo abbandona l'esercito e si iscrive all'Univiversità della sua città, ove studia diverse materie, ma lascia gli studi per intraprendere altri mestieri e soprattutto per scrivere. Viaggia, conosce Schiller e Goethe a Weimar; viene anche in Italia.

In seguito subisce l'arresto perchè sospettato di essere una spia al servizio dei nemici di Napoleone. Pubblica romanzi, racconti, commedie che hanno successo e sono considerate dei capolavori. I titoli, infatti, sono eloquenti: Anfitrione; Il principe di Homburg; Pentesilea; Caterina di Heilbronn; La famiglia Schroffenstein,e altri.
La sua vita è tutta un dinamismo ininterrotto di avvenimenti che lo riporta agli arresti, quindi in viaggio per l'Europa, e ancora sui campi da battaglia. E' afflitto però da turbe mentali che lo prostrano e alle quali fa fronte con forsennate sedute di scrittura, con amori ardenti e passionali.

Successo letterario e miseria; politica e poesia; scontri violenti con la famiglia che lo ripudia come "membro inutile della società umana". Finchè, nel 1811, la mattina del 21 novembre, in compagnia di Henriette Vogel, l'ultima delle sue relazioni sentimentali, si uccide gettandosi con lei nel lago Wannsee, nei pressi di Berlino, e chiude tragicamente la sua giovane vita.
Torniamo al 1803, anno in cui inizia la stesura de "La brocca rotta". Lo spunto gli venne da un'incisione su rame che raffigurava la scena di un processo celebrato in un villaggio agreste.

Con un gruppo di amici Kleist scommise di elaborare una trama sul soggetto. Ci mise circa tre anni e nel 1806 la commedia venne terminata. L'elaborato era scritto in versi.
In un paesino olandese una brocca va in frantumi, in seguito a un'avventura notturna che un misterioso personaggio tenta di avere con una fanciulla. Costui viene scoperto, senza essere riconosciuto, dal fidanzato della ragazza. La madre, Marta, intenta il processo per ottenere il risarcimento del danno che, è chiaro, ha un significato simbolico di onore leso.

Il giudice Adamo che conduce il dibattimento è convinto, come tutti, che il colpevole sia il giovane Ruprecht, scopritore del misfatto. Ma il consigliere Walter, inviato per ispezionare gli affari della giustizia nelle periferie dello stato, non è affatto persuaso della colpevolezza di Ruprecht. E ha ragione, poichè alla fine si scoprirà che l'insidiatore della ragazza, che si chiama EVA, è proprio Adamo, il quale viene smascherato e si da alla fuga nei campi. La bellezza del testo sta nel conflitto che oppone Adamo alla vicenda stessa, con la sua autodifesa disperata.

Via via che il processo procede si appura la verità dei fatti, sostenuti dai vari personaggi ognuno con la personale porzione di esperienza diretta che lo può accreditare come complice della rottura della brocca.
Che ha fatto la regia di Levi? Ha impresso una cifra metafisica al racconto: non si chiamano Adamo e Eva i due protagonisti? Come i personaggi biblici, uno è il tentatore e Eva è la possibile peccatrice. Ma Eva, ha si chiesto l'aiuto del giudice per evitare al fidanzato di partire per le Indie a combattere, ma non accondiscende ai suoi desideri insani: anzi!! Le mire di Adamo sono quelle di Satana, dice Lievi, le sue orme sulla neve sono di piede unaduco come quello del diavolo; il silenzio chiesto dal giudice è il prezzo da pagare per ottenere il favore: lui, facitore falso di giustizia è il grande Menzognero! Scoperto fuggirà dalla grande finestra sconfitto e odiato! E la brocca rotta? Nessuno risarcirà la decisa Marta, che vuole giustizia a tutti i costi.

Giustizia e onestà è il grande tema della commedia. Lo spettacolo è molto bello. Una conduzione pulita, precisa, accurata, sostenuta da un'interpretazione eccellente da parte di Gian Carlo Dettori che è Adamo; da Franca Nuti, Marta; e pure dai giovani Sandra Toffolatti, Eva, e Leonardo de Colle che fa Ruprecht. Ironia, umorismo dramma: c'è tutto qui dentro! Non si dimentichi Marco Balbi nel ruolo del consigliere Walter, e Emanuele Carucci che fa il cancelliere Licht: luce! E' lui che "accende" i sospetti su Adamo, e anche questo è un simbolo che "illumina" il capolavoro di Kleist.

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