(3 dicembre 2004) – Sulla terza corsia dell’Autostrada del Sole nel tratto Barberino di Mugello – Firenze nord i consiglieri di Rifondazione Comunista Targetti, Calò e Verdi hanno presentato una domanda d’attualità in Consiglio provinciale visto che la Società Autostrade per l’Italia, ha già avviato le procedure di esproprio nonostante ci sia tempo fino al 17 dicembre per presentare osservazioni al progetto. La Società Autostrade per l’Italia – ha spiegato l’assessore alla pianificazione territoriale Tiziano Lepri – ha informato che le procedure relative alla comunicazione dell’avvio del procedimento sono state attivate con la pubblicazione all’Albo Pretorio dei Comuni di Barberino di Mugello, di Calenzano e Prato.
La Società ha già trasmesso alla Provincia copia del progetto definitivo, dello Studio di Impatto Ambientale (SIA) e della Sintesi non tecnica relativi al progetto di ampliamento a tre corsie per ogni senso di marcia dell’Autostrada Milano - Napoli nel tratto compreso tra lo svincolo di Barberino di Mugello e lo svincolo di Firenze nord. Riguardo alle procedure espropriative è opportuno precisare che la procedura avviata riguarda la richiesta di apposizione del vincolo urbanistico preordinato all’esproprio, e non l’esproprio in senso stretto.
Si tratta di un procedimento previsto dalla nuova legge sugli espropri finalizzato a dare maggiore pubblicità alla procedura di approvazione dei progetti relativi ad opere pubbliche e che consente agli interessati, cioè ai proprietari di beni suscettibili di esproprio qualora il progetto venga approvato, di intervenire nel procedimento amministrativo fin dalla fase preliminare all’approvazione del progetto stesso”. Verdi ha ribattuto che “Rifondazione Comunista ha più volte manifestato perplessità.
Questo progetto – ha elencato Verdi – interesserà i comuni di Barberino di Mugello e Calenzano per ben 5 anni: porterà alla realizzazione di 17,5 Km. di nuova autostrada con l’esproprio di 44 ettari di terreno; con 2 cantieri da 20.000 mq. ciascuno, 22 nuove strade di cantiere da costruire; 11 gallerie di cui una di 2 Km; 10 viadotti con un transito previsto tra i 300 ed i 400 camion al giorno per lo smaltimento degli inerti, fino ad arrivare, e qui si arriva al paradosso per un territorio già martorizzato, ad una mega area di servizio, la più grande d’Italia, di circa 20 ettari in località Cornocchio.
I primi dati trapelati parlano di rischi di impatto ambientale consistenti e della necessità di modificare il progetto iniziale e non capiamo come la Società Autostrade abbia già avviato le procedure di esproprio. Forse c’è qualcuno che non ha compreso bene che dovrà essere la Società Autostrade ad adeguarsi ai risultati dello studio d’impatto ambientale e non viceversa”.
Una domanda d’attualità del capogruppo dei Verdi Luca Ragazzo sulle attività di controllo nelle fasi di realizzazione della Variante di valico onde prevenire il ripetersi di problematiche ambientali è stata discussa in Consiglio provinciale.
La domanda prendeva spunto dal fermo dei cantieri per la realizzazione della galleria in località Poggiolino, nel comune di Barberino di Mugello, in conseguenza dell’intorbidamento delle acque nel torrente Casagli a Stura. “La società concessionaria che realizza la Variante di valico ha predisposto un piano di monitoraggio ambientale e socio – economico con lo scopo di aggiornare, con cadenza trimestrale, quanto accaduto nel periodo di indagine. In parallelo all’approvazione del piano di monitoraggio – ha spiegato l’assessore alla pianificazione territoriale e difesa del suolo Tiziano lepri – la convenzione prevedeva la creazione dell’Istituto ambientale socio economico: un osservatorio che ha iniziato a funzionare dal 19 aprile 2002.
L’osservatorio ha il compito di approvare il piano di monitoraggio ambientale socio –economico, di verificare e controllare l’esecuzione del monitoraggio ambientale, di esprimere parere in merito alle raccomandazioni, prescrizioni e accordi assunte tra le parti, di disporre la sospensione dei lavori in caso di rischio, di informare i cittadini singoli e associati alle pubbliche amministrazioni. L’osservatorio si avvale di una struttura tecnica composta da un certo numero di tecnici interni, e si avvale direttamente della collaborazione dell’Arpat che ha il presidio in zona.
Funziona attraverso incontri periodici, e la redazione di rapporti periodici che vengono regolarmente inviati a tutti gli enti, compresa la Provincia di Firenze con cadenza trimestrale. Il giudizio su quanto avvenuto nel cantiere di Poggiolino è positivo ed è un esempio di come il meccanismo funzioni ed abbia funzionato, poiché sulla base dell’apporto di Arpat e forestale vi è stata la valutazione da parte dell’osservatorio, il provvedimento di sospensione dei lavori e la messa in monitoraggio dei corsi d’acqua a valle del cantiere.
Il monitoraggio è ancora in corso. Riteniamo sufficiente l’opera di monitoraggio che sta svolgendo l’osservatorio anche perché le problematiche fino ad oggi emerse sono state affrontate celermente”. Abbastanza soddisfatto si è detto Ragazzo: “Anche se ci sono alcune questioni che è possibile approfondire e migliorare – ha sottolineato il capogruppo dei Verdi – in particolare modo per quanto riguarda la dotazione di organico dell’Arpat”.