La studentessa fiorentina di 22 anni e' morta questo pomeriggio, dopo sei giorni di coma, nel reparto di rianimazione dell'ospedale fiorentino di Careggi. I genitori hanno autorizzato l'espianto degli organi. Sale cosi' a quattro il numero delle vittime dell'incidente stradale avvenuto la notte tra sabato e domenica scorsi a Firenze, in viale Fanti, davanti allo stadio. Nello scontro tra una Smart e uno scooter persero la vita tre ragazzi di 21 anni: Maria Chiara Casini, sorella di Elisabetta, Julian Dano, un albanese alla guida della Smart, e Maria Ieva, una ragazza barese anch'essa a bordo della Smart.
“Dopo il doveroso silenzio, dovuto ai primi giorni successivi alla strage nel viale Fanti che ha visto la morte di due giovani ragazze ed il terribile scambio di persona e, soprattutto alla luce delle dichiarazioni apparse oggi su un quotidiano fiorentino, rilasciate dalla giovane superstite ritengo non più rimandabili delle riflessioni che, i cittadini si stanno ponendo, sbigottiti dall’accaduto.
Sono sconcertato – spiega il Consigliere provinciale UDC Federico Tondi – su quanto è accaduto e sul fatto che c’è stato uno scambio di persona e nessuno ha ancora detto niente in merito alle responsabilità. Voglio precisare subito che non si tratta di responsabilità politiche che tirano in ballo il Sindaco o la maggioranza. Mi riferisco piuttosto al fatto che nessuno si sia assunto la responsabilità di questo tragico scambio, soprattutto alla luce dell’affermazione di Daniela, l’unica persona sopravvissuta all’incidente, che ha raccontato di aver detto subito ‘Più di una volta alla vigilessa che quella ragazza sotto il telo era Maria, ma non mi hanno voluto credere perché dicevano che ero sotto choc’.
Da cittadino, mi sarei aspettato, almeno formalmente come atto dovuto, le dimissioni del Comandante della Polizia municipale se è vero che gli accertamenti relativi all’indentità delle vittime spetta alla polizia municipale. Se fossi stato un consigliere comunale avrei chiesto al Comandante dei vigili di spiegare a tutto il Consiglio, e quindi alla Città, le ragioni di questo increscioso episodio. I tempi per una matura e responsabile assunzione di responsabilità ci sono ancora: da cittadino auspico questo confronto e, da politico di opposizione, la garanzia di non speculare su quanto accaduto con l’unico intento di ricostruire la verità”.
Il sostituto procuratore ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio colposo per Sonia Marchiani, la madre della bambina di tre mesi morta in seguito a un incidente stradale avvenuto il 23 giugno scorso a Procchio, nel comune di Marciana, all'Isola d'Elba.
La donna alla guida della sua auto giunta davanti all'ingresso della villetta di famiglia, scese per aprire il cancello, ma l'auto scivolò in retromarcia lungo una discesa fino a cappottarsi.
La bambina, che era nella macchina, morì in seguito alle gravi lesioni riportate.