In un anno settecento bambini palestinesi sono stati curati nei maggiori ospedali israeliani grazie al progetto di cooperazione sanitaria internazionale “Saving Children. Medicine in the service of Peace”, promosso e voluto dalla Regione Toscana con l’Ospedale pediatrico Meyer e la Fondazione Peres. E’ quanto emerso ieri durante il convegno che si è svolto al Demidoff Hotel del Pratolino a cui ha partecipato una folta delegazione di medici palestinesi ed israeliani, i pediatri delle Aziende toscane e quelli di libera scelta della regione.
L’importante appuntamento, il terzo organizzato sui temi più attuali della pediatra, ha permesso di fare il punto della situazione sul progetto dal profondo valore umano. Come ha evidenziato Massimo Toschi, consigliere per la pace e la cooperazione della Presidenza della Regione Toscana “la forza di questo progetto è straordinaria perché ha anticipato i tempi aiutando due popoli a guarire dall’odio, attraverso la cura dei bambini. E se non ci sarà odio, non ci sarà guerra”. La forza dei bambini per un nuovo futuro del popolo israeliano e del popolo palestinese.
“In Palestina, in Cisgiordania e nella striscia di Gaza – ricorda Anwar Dudin, medico palestinese protagonista di Saving Children – vivono tre milioni mezzo di persone, la metà di loro sono bambini sotto i quindici anni. La forza di questo progetto? La vedono dalle famiglie che solitamente identificano gli israeliani come quelli che portano i soldati e i carri armati, ora conoscono anche israeliani che si occupano di loro e curano i loro figli”. Dan Shanit, direttore del Dipartimento di Medicina del Centro Peres, ricorda come tra i 700 bambini palestinesi curati grazie al progetto negli ospedali israeliani, 200 sono stati sottoposti a interventi chirurgici.
Tra le patologie curate quelle di natura cardiologica, neurochirurgica, ortopedica e ricostruttiva dalle ustioni.
Il convegno al Pratolino, come spiega Marco Evi Martinucci, responsabile dei progetti di Cooperazione internazionale della Regione presso il Meyer, rientra nel percorso di aggiornamento medico pediatrico che corre parallelo alla cura diretta dei piccoli palestinesi. Due gli argomenti di attualità medica affrontati: il trapianto di midollo osseo e le ultime raffinate tecniche di Neurochirurgia.
“E’ evidente che il Meyer vuole mantenere in maniera molto forte questo impegno pluriennale all’interno del progetto regionale di cooperazione sanitaria internazionale _ dice Paolo Morello Marchese, direttore generale del Meyer - e mette a disposizione tutte le risorse scientifiche, professionali e strutturali al servizio di questo grande progetto di pace e di aiuto dei bambini che nel Mediterraneo soffrono a causa degli eventi bellici. In modo speciale gli operatori del Meyer sono onorati di partecipare alla realizzazione di un progetto di integrazione israelo-palestinese in ambito sanitario pediatrico.
Contiamo di essere ancor più pronti con tutte le nostre forze con l’apertura e il trasferimento nel Nuovo Ospedale Pediatrico”.
All’evento sono state presentate anche le manifestazioni che da domani avvengono a Collodi nell’ambito della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia “Pinocchio nel Paese… dei diritti”.