A Palazzo Vecchio fino al 29 ottobre - Firenze ferita dalla guerra ma tenace nella sua opposizione al nazi-fascismo. E' questo il fil rouge della mostra "Klaus Mann ed Eduard Bargheer: due esuli tedeschi nella Firenze liberata 1944-1945", visitabile sino al 29 ottobre a Palazzo Vecchio. L'esposizione, curata dal professor Klaus Voigt, e' stata organizzata dalla regione Toscana per celebrare il 60^ anniversario della Liberazione. Il percorso espositivo parte dal lavoro intellettuale del figlio di Thomas Mann, fuggito dalla Germania con 300.000 connazionali all'avvento del nazismo.
Fu esule in diverse nazioni ed arrivò a Firenze come soldato dell'esercito americano, occupato nel reparto di guerra psicologica, impegnato a far disertare i militari tedeschi. Nelle dieci bacheche allestite con i suoi documenti di lavoro, cioe' i volantini e i messaggi che egli produceva per demoralizzare il nemico, anche le foto degli incontri successivi con personaggi antifascisti come Carlo Sforza e Benedetto Croce oppure le testimonianze del suo successivo lavoro da pubblicista in Italia.
Klaus Mann lavoro' anche ai testi del film "Paisa'" di Roberto Rossellini. Diverso percorso quello del pittore Bargheer che, seppur emarginato dal nazismo (furono addirittura tolte dai musei le sue opere), divenne esule soltanto nel 1944, quando non obbedi' al console tedesco di Firenze, che lo intimava a trasferirsi nel nord Italia, nascondendosi in casa di un prete, nei pressi di Piazza Pitti.