FIRENZE- Ganci di ferro sui tetti per mettere in sicurezza chi ci lavora, sistemi analoghi per la pulizia dei vetri dall’esterno, meno vetrate all’interno delle case e dei vani scale, dispositivi per rendere più sicure stanze ‘a rischio’ come bagno e cucina. Tanti piccoli accorgimenti che, se messi in atto, servirebbero a evitare centinaia di incidenti domestici. E’ questo il senso del progetto di ricerca messo a punto dal Quartiere 4 di Firenze, in collaborazione con il Dipartimento di tecnologie dell’architettura e design Pierluigi Spadolini dell’Università di Firenze, che la Regione finanzierà per 52.000 euro.
Il progetto, presentato stamani dall’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi, assieme al presidente del Quartiere 4, avrà la durata di un anno, e coinvolgerà anche il Comune di Firenze e, nella fase attuativa, Casa Spa Firenze e la Cooperativa Unica di Firenze: proprio perché alla fase di studio dovrà seguire quella degli interventi strutturali per rendere le abitazioni più sicure. Nella prima fase, lo studio individuerà i principali fattori di rischio, legati sia a errori di progettazione o esecuzione (o a fenomeni di obsolescenza fisica e tecnologica), sia a stili di vita e comportamenti non corretti nell’uso degli ambienti domestici.
Per questo verranno scelti nell’ambito del Quartiere 4 cinque condomini, e, per ogni condominio, 6-10 alloggi da analizzare. La seconda fase sarà quella propositiva: alla luce dei rischi individuati, saranno indicati una serie di interventi correttivi (classificati, in base alla priorità, in interventi di ‘messa a norma’, raccomandati, opportuni e auspicabili), che serviranno a chi costruisce, ristruttura, restaura. Il Quartiere 4 aprirà anche uno sportello di consulenza per la popolazione, che darà consulenze specifiche sugli interventi da realizzare per contrastare i fattori di rischio.
In Toscana nel corso del 2003 si sono verificati 136 casi mortali di infortuni domestici (dati raccolti attraverso le schede di dimissione ospedaliera).
Di questi 57 hanno interessato gli uomini, 79 le donne. Nella stragrande maggioranza dei casi (121) le vittime erano anziani, con età superiore ai 65 anni, e la causa della morte (84,6%) è stata una caduta, mentre altre cause meno rilevanti sono state urti, avvelenamenti, ustioni.
Gli incidenti domestici sono un fenomeno in costante aumento in Italia. Secondo l’Istat se ne registrano oltre 3.500.000 l’anno (il doppio di quelli stradali), con un incremento del 20% nell’ultimo decennio. Il fenomeno riguarda soprattutto le persone che trascorrono più tempo in casa: le donne (il 20,1 per mille contro il 6,2 degli uomini), gli anziani (il 19,3 per mille per le persone di 65 anni o più, il 21,4 per mille per quelle oltre i 75 anni), ma anche i bambini piccoli (l’11,7 per mille per quelli da 0 a 4 anni), per i quali, come osserva l’Organizzazione Mondiale della Sanità, gli incidenti tra le pareti domestiche rappresentano, nei paesi sviluppati, la prima causa di morte.
Le cause principali degli incidenti sono rappresentate dalle cadute (28,4% degli incidenti) e dall’utilizzo di utensili da cucina o da attività svolte in cucina (33%); la struttura edilizia dell’ambiente domestico (pavimenti, scale in muratura, porte-finestre, specchi) è all’origine del 20% degli incidenti.
Per i bambini, le cause principali sono rappresentate da mobili, porte, finestre. La ricerca del Quartiere 4 rientra nel più ampio progetto di ‘Comunità Competente’, che, nello spirito dei Piani integrati di salute previsti dal Piano Sanitario Regionale, vede l’intera comunità locale direttamente coinvolta nel realizzare un concetto di salute ben più ampio e articolato di quello strettamente medico. (lz)