firenze- Adottare il principio del ‘chi meno inquina meno paga’ in ambito fiscale, per indirizzare i comportamenti di produttori e consumatori verso scelte ecologicamente più compatibili e per uno sviluppo di qualità, “concertando con le istituzioni locali e le forze economiche e sociali ogni possibile manovra”. Parte da qui l’assessore al bilancio e alle finanze della Regione Toscana Marco Montemagni, sottolineando come “la novità sia stata introdotta l’anno scorso con il Dpef regionale 2004, confermata quest’anno nel Dpef in discussione”.
E parte da questa idea pure la ricerca ‘Fiscalità ambientale in Toscana: alcune proposte di riforma’, realizzata dall’Irpet per conto della Direzione generale delle politiche ambientali della Regione e presentata oggi pomeriggio nell’Aula Magna della Facoltà di Economia a Firenze. La Regione sta vagliando da alcuni anni la possibilità di riformare il sistema fiscale regionale attraverso provvedimenti strettamente collegati alle politiche di salvaguardia ambientale. “Questo orientamento, in linea con gli indirizzi dell’Unione europea e del programma regionale di sviluppo orientato al ‘vivere bene in Toscana’, – ha spiegato Montemagni, intervennendo nell’aula della Facoltà fiorentina di economia – ha una grande rilevanza, anche e soprattutto sul piano della cultura di governo, e costituisce un segnale per tutti i soggetti regionali coinvolti nella predisposizione e attuazione delle politiche pubbliche”.
Nel Piano regionale di azione ambientale vari sono i riferimenti alla fiscalità ambientale. La finanziaria regionale 2004 ha previsto in particolare un’aliquota Irap del 3,5 per cento - anziché il 4,25 - per le imprese registrate Emas e del 3,85 per quelle certificate ISO 14001 e con una base imponibile non superiore a 10 milioni di euro. “Nel Dpef 2004 avevamo ipotizzato anche nuove imposte per disincentivare comportamenti non eco-compatibili o tributi di scopo destinati ad interventi in materia ambientale.
Con lo stallo perdurante dell’attuazione del federalismo fiscale, per scelta del governo nazionale, – commenta l’assessore – siamo però potuti intervenire solo sui tributi esistenti”.
Nel volume dell’Irpet si analizzano inoltre le opportunità sul fronte dello smaltimento dei rifiuti. “La seconda parte della manovra regionale – commenta Montemagni – ha previsto l’innalzamento delle aliquote sul conferimento in discarica dei rifiuti speciali, che produrrà un aumento di gettito che finanzierà le agevolazioni Irap e si è in tal modo garantito l’impegno assunto per l’intera legislatura a mantenere invariata la pressione fiscale a titolarità regionale”.
Oggi le aliquote sono le minime previste dalla legge. Cresceranno ed aumenteranno anche le sanzioni amministrative per chi abbandona i rifiuti in discariche abusive.
La ricerca dell’Irpet fornisce infine ipotesi di intervento non praticabili in ambito regionale ma che vogliono servire a fornire una panoramica sulle possibilità di revisione del sistema: vantaggi fiscali per l’acquisto di mezzi poco inquinanti o per chi persegue la raccolta differenziata dei rifiuti, un’imposta sulla benzina per autotrazione per ridurre la mobilità privata, tasse di scopo da destinare alla realizzazione di infrastrutture per la prevenzione del rischio idrogeologico e dell’erosione costiera.
“Ecoefficienza, ovvero agire in modo positivo nei confronti dell’ambiente: è questo il principio base a cui dovremmo ispirarci – fanno sapere dall’assessorato regionale eall’ambiente - Soltanto cercando di orientare i comportamenti delle persone e delle imprese, attraverso provvedimenti fiscali ad hoc, sarà possibile influire sulle scelte di produzione e consumo.
Il nuovo piano regionale di azione ambientale, di recente approvazione, prevede l’utilizzo della fiscalità ambientale come strumento di integrazione tra tematiche ambientali e politiche economiche e territoriali”. (wf/ft)