A poco più di dieci anni dalla morte, la Fondazione Longhi dedica a Giovanni Testori un omaggio che, da vivo, Testori avrebbe certamente accettato volentieri. E non solo perché di Roberto Longhi fu amico e collaboratore, quanto perché l’omaggio consiste in una mostra di pittori che Testori conobbe, apprezzò e valorizzò nella sua attività di critico poliedrico, ossia gli artisti del ‘900 che vissero e operarono tra Milano e la Svizzera.L’esposizione, (sino al 16 maggio 2004) mette infatti in risalto uno degli interessi più peculiari di Testori.
Ed è, per di più, un’occasione per proporre al pubblico un nucleo originale di una trentina di opere mai esposte a Firenze e poco note anche altrove in Italia. Spiccano, fra tutte, i capolavori di Morlotti, Ferroni, Sironi, Francese, Manzù, Vitali, Ferrari, Battarola, Verdi, Bellini, senza dimenticare gli svizzeri Varlin, Giacometti, Soutter, Disler, Dobrzanski, Gabai, Franzoni. Curata da Mina Gregori e Mauro Pratesi, la mostra si avvale dei patrocini dell’Assessorato alla Cultura della Regione Toscana, del Comune di Firenze e di Firenze-Mostre.
Il catalogo contiene la riproduzione di tutte le opere esposte ed è accompagnato e introdotto da testi critici dei curatori, più altre testimonianze critiche di amici e colleghi di Testori: Giorgio Soavi, Salvatore Sciarrino, Alain Toubas e Fulvio Panzeri . (a l)