Mps: il Governatore Fazio è indagato per favoreggiamento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2004 19:29
Mps: il Governatore Fazio è indagato per favoreggiamento

Il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, è indagato per favoreggiamento reale nel delitto di truffa aggravata e continuata ai danni di migliaia di persone dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani (Bari) che indaga sul collocamento sul mercato finanziario di presunti prodotti ingannevoli emessi negli anni scorsi dall'ex Banca 121 (ora Monte dei Paschi di Siena).
Si tratta di quei prodotti come il MyWay-4You e quelli con nomi che li facevano sembrare sicure emissioni dello Stato (Btpel, Btpindex e Btponline).

Il governatore Fazio, in sede di udienza parlamentare alcune settimane fa, rispetto a questi prodotti aveva dichiarato che i risparmiatori erano tutelati, in quanto le banche stavano procedendo con i tavoli di conciliazione a rimborsarli.
"Quei tavoli di conciliazione che noi abbiamo piu' volte denunciato perche' -commenta Vincenzo Donvito, presidente Aduc- dei quasi 4 mila casi affrontati, erano giunti a proposte risolutorie solo per lo 0,50%. E' bene ricordare che i risparmiatori coinvolti in questi prodotti sono alcune centinaia di migliaia (quasi centomila per i solo MyWay-4You).

E per questo abbiamo continuato con le azioni giudiziarie, nonostante l'assordante silenzio di molta informazione finanziaria e non che, sulla materia, dava tutto per risolto coi tavoli di conciliazione, in cui - atto non secondario- c'e' la complicita' di alcune associazioni di consumatori desiderose solo di sedere ad un tavolo ed avere la medaglietta piuttosto che aiutare i risparmiatori a riavere il maltolto.
Con l'iscrizione del governatore Fazio nel registro degli indagati, sicuramente siamo ad una svolta in materia.

Purtroppo eravamo stati profeti e avevamo da tempo sostenuto che si trattava di un pentolone pieno di tanti problemi pronti ad esplodere. Che sia questo l'inizio dell'esplosione? Che cio' avvenga non giova ad alcuno. E basterebbe poco. Che le autorita' responsabili (tra cui c'e' ovviamente anche Consob) facciano un passo indietro riconoscendo la leggerezza dei loro controlli e, per esempio, cominciando a rispondere alle nostre sollecitazioni sulle legittimita' proprio di questi prodotti. E che facciano un passo indietro anche le banche: i soldi che dovranno spendere per rimborsare sarebbero molto, ma proprio molto meno di quanto dovranno investire per riconquistare un minimo di credibilita' presso i risparmiatori e le autorita' nazionali e comunitarie".

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