Il 6 marzo prossimo, quando sarà inaugurata la nuova uscita provvisoria della galleria degli Uffizi, sarà aperta la rinnovata piazza del Grano e si inaugurerà la nuova struttura nell'ex cinema Capitol, comincerà a concretizzarsi il progetto che riqualifica un'area importante nel cuore rinascimentale della città, fino a ieri poco conosciuta e considerata semplicemente 'il retro' degli Uffizi.
E' una storia che comincia da lontano e che vale la pena ripercorrere.
1998: il concorso per la nuova uscita
Il progetto per la nuova uscita degli Uffizi in piazza Castellani, ora ribattezzata piazza del Grano, è un'idea che risale agli anni Sessanta e che avrebbe dovuto essere realizzata da Giovanni Michelucci.
La morte del grande architetto fiorentino, nel gennaio del '91, impedì il compiersi di questo disegno. Per la nuova uscita della galleria era quindi necessaria un altro percorso. Nel '98 la Commissione per i Nuovi Uffizi, istituita dal ministero per i Beni culturali, decise di istituire un concorso internazionale per ridisegnare "questo importante spazio, attualmente privo di particolare connotazione architettonica, da restituire a un pieno utilizzo nel rispetto della fabbrica vasariana, dove dovranno armonicamente incrociarsi il flusso della vita cittadina e quello del pubblico del museo": è quanto diceva il protocollo d'intesa siglato allora fra Ministero e Comune di Firenze.
Gli architetti che presentarono i loro progetti furono sei: Gae Aulenti, Mario Botta, Norman Foster, Vittorio Gregotti, Hans Hollein, Arata Isozaki. Il progetto prescelto dalla Commissione fu quello del giapponese Isozaki.
2001: Il progetto di Isozaki
Il 21 febbraio 2001 in Palazzo Vecchio Arata Isozaki firmò la convenzione con il Ministero per i Beni culturali per realizzare il progetto esecutivo della nuova uscita degli Uffizi entro un anno. Nella stessa occasione, l'architetto giapponese firmò anche il protocollo con il Comune di Firenze per la progettazione preliminare di piazza Castellani e la successiva sovrintendenza artistica ai lavori.
Il progetto di Isozaki prevede la creazione di una nuova grande loggia, idealmente ispirata a quella di piazza Signoria, con una copertura di travi longitudinali e lucernari trasparenti; l'intera struttura è in acciaio rivestito di pietra serena, mentre i lucernari sono in policarbonato. L'uso della pietra serena contraddistingue anche la pavimentazione, le murature laterali e la scala a fianco, nonché la pavimentazione dell'intera piazza. La loggia ospiterà una serie di quattro statue, disposte in allineamento alle quattro porte degli Uffizi, che Isozaki vorrebbe rappresentative dei quattro elementi: aria, acqua, fuoco, terra.
Il costo dell'opera venne fissato in 13 miliardi e mezzo, divisi fra Comune di Firenze e Ministero per i beni culturali. Il Comune si impegnava a coprire la propria quota (6 miliardi e 675 milioni) grazie all'accordo sottoscritto con il gruppo Benetton, che versava questa cifra per ottenere di poter ristrutturare l'ex cinema Capitol. Sempre grazie allo stesso accordo, il gruppo Benetton avrebbe realizzato a proprie spese la ristrutturazione della piazza secondo il progetto di Isozaki, per un importo di un miliardo e 65 milioni.
2003: dopo le polemiche, l'accordo con il ministero
Il progetto di Arata Isozaki venne lungamente osteggiato dall'allora sottosegretario ai Beni culturali Vittorio Sgarbi, e di fatto dall'estate del 2001 l'iter del provvedimento venne bloccato. Nel frattempo, cominciò una campagna di scavi in piazza Castellani che portò alla luce reperti archeologici, identificati come un probabile pezzo della prima cerchia delle mura. Si trattava di un elemento importante dal punto di vista della documentazione del passato di Firenze, una sorta di matrice della città medievale.
Questo ritardò anche i lavori per la ristrutturazione della piazza, che comunque proseguirono dopo le necessarie indagini. Ma un altro problema gravava sul futuro della Galleria: era rimasto fermo anche il progetto esecutivo per la riorganizzazione e l'ampliamento del museo, a causa della difficoltà del Ministero a reperire le risorse necessarie. Senza il progetto, si rischiava di perdere anche i cospicui finanziamenti già stanziati dallo Stato per realizzare i "Nuovi Uffizi", con il raddoppio degli spazi espositivi.
Nel febbraio del 2003 la svolta: il sindaco Leonardo Domenici e il ministro per i Beni Culturali Giuliano Urbani sottoscrivono un accordo che sblocca la situazione, sia per la loggia di Isozaki sia per il progetto esecutivo degli Uffizi. Si stabilisce infatti che la quota parte di risorse che il Comune aveva già stanziato per realizzare il progetto di Isozaki, venga utilizzata dal Ministero per redigere il progetto esecutivo dei Nuovi Uffizi; da parte sua il Ministero si impegnava a garantire le ulteriori risorse per realizzazione dell'intero complesso delle opere, compresa la nuova uscita progettata da Isozaki.
2004: conclusi i primi lavori
Oggi si concretizzano i primi risultati dell'accordo di un anno fa. Viene presentato nei tempi previsti il progetto esecutivo di Nuovi Uffizi, con un complesso di lavori che saranno in gran parte terminati entro due anni. La piazza del Grano progettata da Isozaki è quasi completata ed è iniziato il montaggio delle lampade, che lo stesso architetto giapponese ha ideato espressamente per questo progetto e che saranno poi commercializzate. I lavori all'ex cinema Capitol sono sostanzialmente terminati: l'edificio ospiterà una grande struttura polifunzionale, con punto informativo, bookshop e bar al piano terra, bagni pubblici nell'interrato, un ristorante al primo e secondo piano, uffici al terzo piano, una foresteria con quattro appartamenti al quarto.
E fra pochi giorni si apre anche l'uscita provvisoria in piazza del Grano. Per quanto riguarda la loggia di Isozaki i lavori, che rispetteranno sostanzialmente il progetto originale, cominceranno entro l'estate,una volta terminata la campagna di scavi nella piazza. Scavi che comunque non resteranno un 'fatto isolato': un'intesa fra il Comune di Firenze, il Ministero e l'Università di Siena, che sta seguendo la campagna, prevede infatti di rendere disponibili le intere conoscenze archeologiche su Firenze, per creare una vera e propria mappa archeologica della città.
"Come sindaco sono doppiamente soddisfatto. Primo, perché quel che viene presentato stamani rappresenta un grande arricchimento non solo per gli Uffizi, ma per Firenze. Secondo, perché se si è raggiunto questo risultato, è anche grazie alla partecipazione attiva del Comune di Firenze". Così stamani il sindaco Leonardo Domenici ha aperto il suo intervento alla presentazione del progetto esecutivo dei "Nuovi Uffizi" alla Biblioteca Magliabechiana, a cui ha partecipato insieme al ministro per i Beni culturali Giuliano Urbani.
"La situazione fu sbloccata un anno fa - ha ricordato il sindaco - con l'accordo sottoscritto fra Comune e Ministero, in cui il Comune decise di sostenere la realizzazione del progetto esecutivo dei Nuovi Uffizi, anticipando al Ministero le risorse necessarie". Risorse che l'amministrazione comunale aveva già destinato alla realizzazione del progetto di Isozaki per la nuova uscita della Galleria. Nello stesso accordo, il Ministero si impegnava a garantire gli ulteriori finanaziamenti per portare a termine l'intero complesso delle opere, compresa la nuova uscita progettata da Isozaki.
"Se si è arrivati a questa soluzione - ha spiegato Domenici - è anche grazie all'impegno del Comune di Firenze per riqualificare un'area storica nel cuore della città: la piazza Castellani, ora ribattezzata piazza del Grano, che era sempre stata considerata il 'retro' degli Uffizi e che ora torna a rivivere. La nostra sceltab è stata quella di portare avanti il progetto, nell'interesse della città. sottolineare questo aspetto della piazza recuperata - ha detto ancora il sindaco - perché è un elemento molto importante per Firenze, e si inserisce nel lavoro che stiamo portando avanti per offrire alla città nuovi luoghi di incontro e di scambio: altre nuove piazze si apriranno in zona Ghiberti, all'interno del complesso recuperato delle Murate, nell'area pedonale che sta sorgendo fra il Palacongressi e la Fortezza da Basso".
"Per quanto riguarda il progetto della nuova uscita degli Uffizi - ha concluso il sindaco - andremo avanti sulla base di quanto già stabilito nell'accordo. E quando saranno completati i lavori per gli scavi archeologici, potranno cominciare i lavori per realizzare la loggia di Isokazi".