“Prendiamo atto con rammarico che la Commissione Europea non ha ascoltato le proteste e le osservazioni di quel vasto movimento che si è creato intorno alla questione delle menzioni ed è andata avanti mantenendo inalterate le proprie posizioni. Non ci convincono le dichiarazioni del commissario Agricoltura Franz Fischler, che tendono a ridimensionare questa decisione. E’ un fatto gravissimo che si dia la possibilità a paesi terzi di poter utilizzare seppur tra vincoli le menzioni tradizionali di un paese”.
Così Roberto Bruchi, Direttore dell' Associazione Produttori Vitivinicoli Toscani - Aprovito, commenta la decisione della Commissione Europea, ormai ufficializzata, di modificare la legge di tutela delle menzioni tradizionali.
“Ci sono cose molto più importanti su cui discutere e legiferare – continua Bruchi - tra le quali ad esempio la possibilità per alcuni paesi come Stati Uniti d’America e Australia di poter esportare nell’UE e quindi anche nel nostro paese vini ottenuti con pratiche enologiche vietate dai nostri regolamenti e che quindi creano spesso una concorrenza sleale all’interno del mercato.
Ci aspettavamo una posizione più ferma della Commissione a tutela delle produzioni di qualità ma probabilmente è più semplice mettere mano alle menzioni”.
“L’impegno futuro deve andare verso un ulteriore sostegno ed appoggio ai produttori e alle organizzazioni che li rappresentano su queste vitali problematiche. In questo senso valutiamo positivamente le posizioni espresse dall’Italia e per quello che ci tocca più da vicino le parole pronunciate dal presidente della Regione Toscana Claudio Martini.
“E’ necessario dare battaglia su questa decisione che consideriamo ingiusta e penalizzante. Dobbiamo fare uno sforzo per tutelare un settore fondamentale per la nostra agricoltura qual è la vitivinicoltura, ma anche per difendere le tradizioni di una storia millenaria che ha fatto grande l’Italia e la Toscana nel mondo.”