SIENA- Il calo di produzione in Toscana potrebbe attestarsi intorno al -43% per l'annata 2003, a causa delle gelate dell'aprile scorso che hanno pregiudicato la fase di fioritura. La campagna nazionale è stata salvata invece dalle regioni del Sud, dove nonostate l'eccessivo caldo umido estivo, la contrazione produttiva è stata limitata, con un risultato complessivo a livello Italia di 550 mila tonnellate (-4,5%).
I dati sono stati presentati stamani in occasione di un convegno alla Camera di Commercio di Siena, nell'ambito dell'VIII Settimana nazionale dell'Olio, organizzata dall'Enoteca Italiana e dall'Associazione Città dell'Olio.
La manifestazione animerà i prossimi giorni della città del Palio, ma anche in molte altre città italiane, tra cui Firenze.
"In sede di Unione europea -ha spiegato Flavio Tattarini, presidente dell'Enoteca Italiana, aprendo i lavoro del convegno dedicato al futuro dell'olio- la decisione sulle nuove norme è ancora in gestazione, anzì in fase di grave stallo. La trattativa coinvolge contemporaneamente cotone, olio e tabacco, tanto da mettere a rischio in prospettiva persino le elargizioni finanziarie a sostegno della produzione.
Ma anche in ambito WTO non si riescono a stabilire garanzie di reciprocità sulle denominazioni di origine, in una situazione che non ha più il sapore della competitività, ma quello della conflittualità.
Il rappresentate del Consiglio oleicolo internazionale, lo spagnolo Aurelio Segovia, ha invitato ad affrontare lo squilibrio tra produzione e consumo che si manifesterà nei prossimi anni, secondo i più recenti e accreditati studi. "Bisogna promuovere -ha concluso Segovia- la qualità e sopratutto il consumo nel mondo, in particolare nei nuovi mercati.
E' un obbligo sia per le istituzioni pubbliche, che per le iniziative private. Tanto più che dopo Cancun si fa inevitabile la prospettiva di una riduzione dei sistemi di protezione".
[Nicola Novelli]