Si avvicina il momento del riconoscimento della denominazione di origine per lo Zafferano delle colline fiorentine, la "preziosa spezia" che già ai tempi dei Medici era coltivata e largamente apprezzata con il nome storico di "Zima". Il ministero delle politiche agricole e forestali ha infatti indetto per il prossimo lunedì 9 febbraio (ore 10.30, Camera di commercio di Firenze, Volta dei Mercanti) la riunione di "pubblico accertamento" che permetterà di discutere ed approvare il disciplinare di produzione, cioè il metodo di produzione necessario per la certificazione di qualità.
Durante la riunione, alla quale sono invitati tutti gli operatori che hanno interesse specifico a questa produzione, verrà data lettura pubblica proprio del disciplinare, che sarà poi oggetto di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e quindi inviato alla Commissione europea. "In questo modo - spiega l'assessore regionale all'agricoltura Tito Barbini - prosegue un percorso che abbiamo incominciato nel luglio 2002, quando la Regione Toscana ha avanzato la richiesta di riconoscimento, ottenendo un primo parere favorevole già nell'ottobre di quello stesso anno.
E' un percorso in cui la Regione si riconosce pienamente, nell'ambito del suo impegno complessivo per la tutela e la certificazione della qualità. Un percorso per il quale però dobbiamo essere particolarmente grati alla passione di quei produttori fiorentini che a suo tempo hanno recuperato la produzione dello zafferano per costituirsi poi in comitato promotore del riconoscimento". La coltivazione dello zafferano sulle colline fiorentine ha radici storiche remote. Già nella seconda metà del Duecento i proprietari favorivano la coltivazione di questo prodotto fornendo ai loro mezzadri i bulbi, mentre risalgono ai primi del Quattrocento documenti degli uffici del catasto che fissano le rendite agrarie proprio sulla base delle produzioni di zafferano.(mr)