Una cassa in cui raccogliere le acque, fino a 5 milioni di metri cubi, a due passi dal centro della città, per ridurre i rischi di esondazione dell'Arno. Il via libera al progetto per la cassa di espansione dell'Argingrosso, nella zona dell'Isolotto, è stato dato ieri dalla Giunta comunale. Circa 130 ettari di terreno che verranno recuperate e risistemate in modo da aumentare la capacità di accogliere, "invasare", come si dice tecnicamente, l'acqua dell'Arno quando arriva troppa e troppo veloce.
Anche a 3000 metri cubi al secondo. Una situazione che si verifica in media ogni cent'anni, dicono gli esperti, ma alla quale l'Amministrazione comunale ha deciso di far fronte, facendosi carico del progetto con l'aiuto dell'Autorità di bacino e della Provincia. L'area in questione è soggetta già da oggi ad allagamenti in caso di piene dell'Arno senza un reale ed effettivo contributo alla salvaguardia del centro abitato dalle inondazioni. L'intervento approvato consentirà un significativo aumento del volume d'acqua invasata che verrà sottratta al fiume nel momento in cui sarà necessario per eliminare o quanto meno limitare i fenomeni di esondazione.
"Quest'intervento, - ha sottolineato l'assessore all'ambiente Vincenzo Bugliani- per noi è anche l'occasione per rimodellare tutta l'area all'interno dell'Argingrosso, preservando le attività preesistenti e predisponendo quel territorio perché possa diventare parco ad integrazione di quello delle Cascine" . "L'Autorità di bacino - ha sottolineato il segretario generale dell'Autorità di bacino Giovanni Menduni- constata con grande soddisfazione questo ulteriore passo avanti verso la realizzazione delle opere per la difesa idraulica di Firenze.
Il Comune, definendo positivamente lo studio di fattibilità, ha nei fatti avviato l'iter di attuazione di una delle opere di Piano di bacino che, incastonata nel tessuto urbano, è tra quelle maggiormente significative per la sicurezza della città e dei comuni a valle ". La cassa di espansione è dunque il frutto di un lungo studio di fattibilità approvato ieri in Giunta e a cui hanno lavorato dirigenti ed esperti del Comune, della Provincia e del Consorzio delle Colline del Chianti.