L’assessore all’ambiente Riccardo Gori ha risposto al consigliere Alessandro Corsinovi (Udc) su un’interrogazione sulle polveri da inquinamento e sulla qualità dell’aria a Firenze e nei comuni dell’area fiorentina. Corsinovi ha chiesto se è vero che l’attuale livello del Pm10 (polveri inalabili) è di quasi 45 microgrammi per metro cubo d’aria e se risulta alla Provincia che il 77% del PM10 di Firenze (e l’85% di quello rilevato a Scandicci) sono originati dal traffico veicolare.
Con questa iniziativa Corsinovi si fa interprete delle preoccupazioni che sono cresciute in seguito alla pubblicazione dei risultati di una ricerca dell’Irpet che per Firenze stima che ogni anno siano almeno 350 le persone che muoiono prematuramente per malattie dell’apparato respiratorio. Secondo questa ricerca anche nei comuni vicini a Firenze l’aria non è migliore: a Scandicci il Pm 10 avrebbe fatto 39 morti, a Sesto 16, a Campi 11 e a Bagno a Ripoli 10. Dalla ricerca emerge che la responsabilità di questo inquinamento è principalmente del traffico veicolare, in particolare dei motori diesel montati su buona parte degli attuali bus di pubblico trasporto, urbano ed extraurbano, dei veicoli merci e dei motorini a due tempi. “Il livello d’inquinamento da polveri risulta variabile in funzione della tipologia di stazione di monitoraggio.
La media annuale risulta compresa fra 38 e 52 microgrammi per metro cubo d’aria. La stima di origine delle polveri inalabili citatata nell’interrogazione (77% a Firenze e 85% a Scandicci, attribuito al traffico), si basa sull’inventario regionale delle emissioni in atmosfera e si riferisce unicamente alla quota di PM10 emesso allo scarico dei veicoli a motore rispetto alla somma delle emissioni da tutte le sorgenti inventariate. Recenti studi – sottolinea l’assessore Gori – hanno consentito di valutare nel range 40-50% l’effettivo apporto del traffico alle polveri PM10 aerosparse in ambito urbano.
Inoltre anche il 70-80% di ossido di azoto e il 95% di benzene hanno origine diretta o indiretta dalle emissioni dovute alla circolazione di veicoli a motore. Appaiono necessarie, oltre ad azioni di macroscala quali normative più severe finalizzate, ad esempio, al miglioramento della qualità dei carburanti e dei combustibili e all’adozione di tecnologie motoristiche e produttive a minore impatto ambientale, anche misure strutturali da assumere a livello locale volte al rinnovo del parco veicolare circolante, al contenimento della diffusione dei diesel e alla riduzione complessiva dei volumi di traffico.
La Provincia prosegue l’opera di monitoraggio – ha spiegato infine Gori – con l’inserimento nella rete pubblica di stazioni di rilevamento di proprietà privata: la stazione Unicem di Calenzano, quella Safi e Sacci a Greve in Chianti, quella del consorzio Cavet a Sesto Fiorentino che mette a disposizione di Arpat i propri dati. Quest’anno è stata installata una nuova stazione a Signa. Nel 2004 saranno coperti i comuni di Campi Bisenzio e Bagno a Ripoli”.(mr)