Più di 44mila incidenti in otto anni, con una media di oltre 5mila sinistri all'anno, e 233 morti. Sono questi alcuni dei dati più significativi contenuti nello studio su "L'incidentalità a Firenze" relativo al periodo tra il 1995 e il 2002 presentato questa mattina a Palazzo Vecchio. Alla presentazione era presente il sindaco Leonardo Domenici, l'assessore alla sicurezza e vivibilità urbana Graziano Cioni, l'assessore alla statistica Elisabetta Tesi, il comandante della Polizia Municipale Alessandro Bartolini e il direttore della Mobilità Mario Preti.
"Negli ultimi anni a Firenze abbiamo fatto molto per la sicurezza stradale e il numero complessivo degli incidenti è progressivamente diminuito - ha detto il sindaco - Purtroppo in questo 2003 si è registrato un aumento significativo degli incidenti mortali: è necessario quindi impegnarci ancora di più per capire cosa sia necessario e giusto fare. Anche cambiando qualcosa: ad esempio abbiamo perplessità sulle corsie preferenziali per i mezzi pubblici in controsenso rispetto al traffico, e sui cordoli che le delimitano".
Domenici ha anche sottolineato l'importanza di potenziare il trasporto pubblico locale: "Può apparire una banalità, ma gli incidenti diminuiscono, se diminuiscono i veicoli circolanti. Per questo è necessario trovare nuove risorse per il trasporto pubblico, sia per trovare nuove forze, sia per risolvere i gravi problemi come quello della difficile vertenza ora in atto. In questa logica va anche la proposta di aumentare del 2 per cento l'accisa sui carburanti, per destinare poi le risorse al potenziamento del trasporto pubblico".
"In questi anni come Amministrazione abbiamo preso tanti provvedimenti utili, dalle rotatorie agli autovelox, e tanti continueremo a prenderne come per esempio rialzeremo dove è possibile le strisce pedonali - spiega l'assessore Cioni -. Purtroppo però gli interventi strutturali da soli non sono sufficienti a fermare questa strage. Serve una presa di coscienza da parte degli utenti della strada, un maggior senso di responsabilità e più rispetto delle regole: se la metà delle vittime degli incidenti sono pedoni e tra questi molti sono stati falciati sugli attraversamenti pedonali, vuol dire che spesso le norme del codice della strada non sono rispettate.
Per questo - continua l'assessore Cioni - continueremo con iniziative di sensibilizzazione e di prevenzione oltre ovviamente a passare alla repressione per chi continua a violare le regole". L'assessore Tesi si è soffermata sull'importante ruolo di supporto degli studi statistici per le scelte del Comune. "Da questa ricerca emergono indicazioni precise la politica dell'Amministrazione in materia di sicurezza stradale. Lo stesso è accaduto per altri studi effettuati dall'ufficio statistica come per esempio quello sulla rilevazione dei prezzi al consumo dopo l'avvento dell'euro e accadrà ancora: la prossima settimana presenteremo un altra ricerca importante sul profilo demografico della città.
Come Amministrazione siamo convinti dell'importanza di queste ricerche tanto che abbiamo investito per sviluppare la funzione statistica del Comune in modo da avere a disposizione dati e informazioni che ci consentano di orientare sempre meglio l'azione amministrativa. Un investimento - aggiunge l'assessore Tesi - che si è sostanziato sia nel rafforzamento dell'ufficio di statistica sia nel rinnovo della convenzione con il dipartimento di Statistica 'Giuseppe Parenti' dell'Università di Firenze".
Per quanto riguarda lo studio presentato questa mattina, si tratta appunto del frutto della collaborazione tra l'Amministrazione comunale e il dipartimento di Statistica e si inserisce in un progetto più ampio di ricerca che, basandosi sui dati disponibili, vuole ricostruire un modello integrato del fenomeno e proporre elementi utili alla programmazione. In dettaglio questo studio, elaborato da Gabriele Alidori, si concentra sull'andamento degli incidenti stradali a Firenze negli ultimi otto anni (dal 1995 al 2002) basandosi sull'archivio sinistri della Polizia Municipale e sulla rilevazione statistica degli incidenti stradali.
Vediamo qualche dato. Nel corso degli ultimi otto anni si sono verificati nel territorio comunale di Firenze ben 44.032 incidenti, passando dai 5.001 del 1995 ai 5.577 del 2002. A fronte di tale aumento, si è registrata, specialmente negli ultimi 5 anni, una diminuzione del numero delle vittime del 54%. Si può quindi ritenere che, al pari di una crescita in termini assoluti del fenomeno, Firenze possa già vantare un primo importantissimo risultato, grazie anche all'introduzione del Nuovo Codice della Strada, che ha previsto più stretti controlli sulla velocità e sull'uso dei sistemi di sicurezza, ma anche ad un sostanziale miglioramento della sicurezza passiva dei veicoli, ottenuto attraverso il rinnovamento del parco veicolare circolante.
Un trend positivo che purtroppo quest'anno ha registrato un'inversione con un nuovo aumento dei morti in seguito a incidenti stradali, arrivati già a quota 31. Tornando sullo studio presentato questa mattina, il maggior numero di incidenti si verifica nei mesi di maggio ed ottobre (511 e 508) , nei giorni feriali (865) e tra le ore 17 e 18 (372). La gravità aumenta quando il numero di incidenti in termini assoluto diminuisce, ovvero in concomitanza di un più scarso livello di traffico a cui è verosimilmente associabile un aumento della velocità media degli spostamenti.
La stagionalità del fenomeno mostra, infatti, un'elevata pericolosità per gli incidenti che avvengono in agosto, quando il numero di sinistri tocca il suo minimo, mentre, con riferimento alla frequenza settimanale, sono gli incidenti del week-end a comportare una maggiore gravità, come, allo stesso modo, sono quelli che avvengono nelle ore notturne a provocare, in proporzione, il più elevato numero di vittime. Sebbene la maggioranza degli incidenti avvenga sotto forma di scontro tra veicoli in marcia, la più elevata pericolosità degli spostamenti risulta associata ai pedoni: questi rappresentano la maggioranza dei deceduti nella fascia più anziana della popolazione e richiedono, per la loro evidente debolezza nei confronti della circolazione stradale, una particolare attenzione.
Un dato particolarmente positivo è, invece, rappresentato dalla totale assenza di vittime tra i bambini e tra i ragazzi di età inferiore ai 14 anni: i decessi si verificano soprattutto tra le persone anziane, anche se una certa presenza viene rilevata anche tra i giovani di età compresa tra i 21 ed i 35 anni. Sono i conducenti dei veicoli la maggioranza dei soggetti coinvolti, un fatto che spiega anche il maggior coinvolgimento di individui di sesso maschile, che si trovano, più frequentemente delle donne, alla guida di un veicolo.
Le auto, che costituiscono più di 3/4 del parco veicolare fiorentino, rappresentano il 62% dei mezzi coinvolti. Inoltre risultano protagoniste della maggior parte degli scontri che, nel 43% dei casi, si risolvono ai danni di un ciclomotore: dallo studio emerge che la maggior parte dei sinistri si verifica ad un incrocio, a seguito di un mancato rispetto della precedenza o per eccesso di velocità. Conseguenze importanti derivano dal livello di traffico: la relazione tra volume di circolazione e numero di incidenti, mostra, infatti, una proporzionalità diretta tra i due fenomeni.
Appare, quindi, immediato ipotizzare che uno dei possibili interventi per ridurre il numero di incidenti della città sia proprio quello di contenere il più possibile il numero di veicoli circolanti. Sul tema legato alla sicurezza, le recenti norme sull'obbligatorietà dell'uso di caschi e cinture, hanno ottenuto, relativamente alla loro diffusione, l'effetto desiderato: in particolare, la legge sul casco obbligatorio anche per i maggiorenni ne ha esteso la diffusione sulla quasi totalità dei conducenti.
Tale risultato, in relazione a quanto appurato sull'efficacia che tali dispositivi dimostrano nel ridurre la probabilità che un incidente abbia esito mortale, va quindi a costituire un fondamentale presupposto per una viabilità più sicura.
Attraverso la georeferenziazione, ovvero l'attribuzione di coordinate geografiche agli incidenti, è stato possibile identificare le aree di circolazione che richiedono una particolare attenzione da parte dell'Amministrazione comunale. Si tratta dei viali di circonvallazione, in tutta la loro estensione, dell'area del Quartiere 1 descritta da viale Redi e da via Maragliano, delle principali direttrici del Quartiere 5 ovvero via di Novoli, viale Guidoni e via Baracca, e della Via Senese (Quartiere 3), che conta il più alto numero di morti registrato nei confini della città, ben 11 negli ultimi otto anni.
«Anche la giunta è convinta della pericolosità delle busvie: perché, allora, non ha ancora trovato i necessari rimedi?».
E' la domanda rivolta all'amministrazione dal capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi. «E' giudizio diffuso - ha ricordato Toccafondi - che le busvie in controsenso siano pericolose, tant'è che i dati che l'assessore al traffico cita ne sono la riprova: nell'anno 2002. per esempio, nei tratti di busvia in controsenso sono stati rilevati più di 180 incidenti. Dal 1996 al 2001 i dati rispecchiano la pericolosità: 22 incidenti nel 1996, 220 nel 1997, 224 nel 1998, 184 nel 1999, 166 nel 2000 e 190 nel 2001.
Qualche mese fa l'assessore Cioni, intervenendo in consiglio comunale a proposito dell'ennesimo incidente mortale nella zona di via Ponte alle Mosse, affermò che le busvie in controsenso erano pericolose e promise interventi. In quella occasione si alzò dai banchi del centrodestra un sincero applauso di apprezzamento visto che erano anni che chiedevamo all'amministrazione di fare qualcosa». «Passano gli anni - ha proseguito il capogruppo di Azione per Firenze - e le promesse si rinnovano anche da parte di altri esponenti di giunta.
L'assessore alla mobilità Bugliani, rispondendo ad una interrogazione, ha reso noto dati che dimostrano la pericolosità delle busvie ed ha anche sottolineato che è intenzione dell'amministrazione riprenderne in considerazione l'assetto e ricondurre la loro percorrenza, per lo più, parallelamente al normale traffico. I tempi necessari, ricordava Bugliani, erano quelli della progettazione, della gara d'appalto e dell'affidamento; oltre che quelli imposti dalle difficoltà del bilancio». «In altre parole - ha concluso Toccafondi - si conoscono alcuni dei motivi degli incidenti, se ne indica la possibile soluzione ma, visti i bilanci comunali, non è possibile fare qualcosa di concreto.
Eppure questi bilanci prevedono, per il solo 2003 circa 30 milioni di euro di entrate relative alle multe: se solo si spendesse una percentuale di questa cifra per riconsiderare l'assetto delle busvie e ricondurre la loro percorrenza parallela al traffico normale, forse adesso dovremmo parlare degli interventi realizzati e non, come il centrosinistra fa, di ciò che potrebbe essere fatto».
«La segnaletica stradale deve rispettare le prescrizioni chiare ed univoche del codice. Il Comune di Firenze, a quanto pare, ritiene le leggi dello stato oggetto di libera interpretazione come del resto è successo per i parcheggi a "fascia rosa"».
E' quanto ha detto la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci che sulla questione ha presentato una interrogazione. «Già ad agosto avevo sollevato il problema - ha ricordato la Checcucci - perché il mancato rispetto della normativa sulla delimitazione delle fermate degli autobus, gli stalli di sosta a pagamento, oltre che i cassonetti del Quadrifoglio, creano situazioni di indubbio pericolo per i pedoni e i conducenti di qualsiasi veicolo. Il rispetto della legge, da parte dell'amministrazione, riguarda soprattutto l'aspetto della sicurezza.
E' perfettamente inutile che il Comune si lamenti del numero elevato di incidenti stradali senza prima avere adempiuto ai propri doveri sulla segnaletica ed eliminando tutti i pericoli, come buche stradali e cordoli». «La segnaletica orizzontale - si sottolinea nell'interrogazione - è di competenza di ATAF, Firenze Parcheggi, Quadrifoglio e della direzione mobilità. Per questo, ad esempio, il sindacato Cobas dell'Ataf ha presentato un esposto sulle condizioni di grave disagio e di indubbia pericolosità e responsabilità attribuita agli autisti di questi veicoli, che per svolgere il proprio lavoro, sono "costretti" a fermarsi nel mezzo della strada per far salire e scendere i passeggeri».
«A causa di questi comportamenti - prosegue la Checcucci - il traffico pubblico e privato subisce notevoli rallentamenti e la mancanza di fluidità della circolazione contribuisce in maniera esponenziale alla produzione di sostanze inquinanti evitabili con il rispetto delle chiare disposizioni del codice della strada». Per questo la consigliera di Alleanza Nazionale chiede di sapere se l'amministrazione «anche in relazione alle due interrogazioni presentate ed alle risposte dell'assessore competente, non intenda verificare seriamente se quanto denunciato non corrisponda a violazioni dell'apposita normativa» e «come intenda ripristinare condizioni di osservanza del codice della strada».
«Un'analoga interrogazione - ha concluso la Checcucci - sarà presentata in parlamento dall'onorevole Ricardo Migliori».