DNA e bioetica, DNA e identità individuale. Se ne parla sabato 15 novembre nell’ambito del Novembre Stenseniano “Figli dell’Uomo?” giunto al suo settimo appuntamento.
Al banco dei relatori, Giannino Piana, docente di etica cristiana alla Libera Università di Urbino, Stefano Rodotà, Garante nazionale della Privacy e Francesco D’Agostino, presidente del Comitato Nazionale Bioetica. Presiede Guido Chelazzi.
Il raffinamento delle tecniche di analisi del genoma umano in futuro potrebbe portare all’elaborazione di "carte d'identità genetica" individuali.
E chissà, potrebbe anche divenire possibile una diagnosi preventiva per l'identificazione di eventuali portatori di disfunzioni genetiche che potrebbero così difendersi prendendo le precauzioni igieniche e sanitarie necessarie.
Molti vantaggi dunque, accanto ai quali, tuttavia, si prospettano anche diversi rischi e pericoli. Di certo quelli riscontrabili nelle possibili utilizzazioni delle analisi del genoma umano secondo criteri e finalità eticamente e socialmente discutibili o inaccettabili.
Basti solo pensare all'eventuale screening dei lavoratori per l'accertamento della predisposizione a determinate malattie. In questo caso le analisi genetiche diventerebbero strumento discriminatorio all'atto dell'assunzione.
Oppure, pensiamo all'analisi genetica nel campo delle assicurazioni. Verificata la predisposizione a determinate anomalie genetiche, l'ente assicurativo potrebbe essere indotto a pretendere un aumento del "premio" in ragione della maggiorazione dei rischi. Oppure ancora, pensiamo all'applicazione delle tecniche di analisi genomica in ambito giuridico per l'accertamento della paternità o per l'individuazione di responsabilità penali, e ai conseguenti problemi sollevati in ambito giudiziario, qualora tali procedure non si limitassero all'accertamento degli elementi pertinenti al processo, ma rivelassero anche aspetti riservati della personalità dell'imputato.
Queste alcune delle questioni che verranno trattate sabato 15 novembre. L’appuntamento è alle 16.00 presso l’Auditorium dell’Istituto Stensen, Viale Don Minzoni, 25.
Si parlerà de “Gli orologi biologici” giovedì 13 novembre, alle ore 17, nella Sala convegni della Cassa di Risparmio di Firenze (via Folco Portinari, 5). L’incontro fa parte del ciclo di conferenze dedicato alla ciclicità e irreversibilità dei fenomeni naturali organizzato dal Museo di Storia naturale dell’Università, dall’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze e dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
A tenere la conferenza saranno tre docenti dell’ateneo fiorentino: Paolo Grossoni, ordinario di Botanica forestale, Mauro Raffaelli, ordinario di Botanica, e Marco Vannini, ordinario di Sistematica e filogenesi animale.
Il ciclo proseguirà fino alla prossima primavera, andando ad affiancare la mostra “Il Tempo della Natura” aperta fino al 7 marzo 2004 in Palazzo Pazzi Ammannati (Borgo Albizi, 28).