Lunedì 3 novembre 2003 -ore 20,30- alla Croce Azzurra di Pontassieve -Via di Rosano 17- il Comune di Pontassieve insieme al S.M.S. Croce Azzurra di Pontassieve e alla sezione Soci Coop organizza una cena, il cui ricavato della serata servirà a sostenere il progetto Università Maya, con la presenza del Premio Nobel per la Pace 1992, Rigoberta Menchù.
Per le prenotazioni: Croce Azzurra di Pontassieve Tel. 055/832441.
Per informazioni: Centro Interculturale del Comune di Pontassieve Tel.
055/8316959.
Rigoberta Menchú è nata nel 1952 presso l'aldea di Chimel, nel municipio di San Miguel de Uspantàn, nel dipartimento del Quichè situato nel Nord ovest del Guatemala. Il padre Vicente Menchú muore il 31 Gennaio 1980 nel tragico rogo dell'ambasciata di Spagna a Città del Guatemala, assieme al figlio e ad altri suoi compagni, durante una pacifica occupazione volta a richiamare l'attenzione internazionale sulle arbitrarie espropriazione delle terre e sull'oppressione governativa.
Questo non fu che uno degli episodi di violenza che hanno segnato la vita della famiglia e della comunità di Rigoberta e, come lei stessa ci tiene a specificare, "nella mia vicenda personale è racchiusa la condizione di tutto un popolo". Nel 1983 esce, a Parigi dove si era rifugiata per sfuggire alle persecuzioni perpetrate dai militari, il libro redatto da Elisabeth Burgos "Mi chiamo Rigoberta Menchú", che genera forte commozione in tutto il mondo e consente a Rigoberta di conseguire degli appoggi per la lotta del suo popolo.
La sua azione, ferma e misurata, le vale numerosi riconoscimenti fino al conseguimento del Premio Nobel per la Pace nel 1992. Con il danaro ricevuto in quell'occasione Rigoberta istituisce un fondo intitolato a suo padre col quale finanzia la sua ed altrui attività in favore della popolazione indigena guatemalteca e per sostenere le cause delle popolazioni indigene più in generale, attività che compie spostandosi in tutto il mondo e parlando in numerosi consessi, da piccole assemblee cittadine fino al Consiglio Generale delle Nazioni Unite.
Anche grazie alla sua opera, e a quella di quanti l'hanno sostenuta, il Guatemala è il primo vero esempio di pacificazione, dimostrando che la resistenza sviluppata con un paziente lavoro di formazione delle coscienze è superiore alla mera lotta armata.