A Smau Firenze Tecnologia dà voce al Software Libero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 ottobre 2003 23:15
A Smau Firenze Tecnologia dà voce al Software Libero

Giovane, reattiva e piena di risorse: questa è la comunità del Software Libero. A Smau 2003 Firenze Tecnologia – Azienda Speciale della Camera di Commercio - ha presentato le proprie attività di ricerca e sviluppo sul Software Libero accompagnata da una decina di imprese operanti nel settore. “L’esperienza è stata significativa per favorire l’incontro fra le piccole imprese che operano nel settore, che spesso non si conoscono fra loro. Una settimana a stretto contatto nello stand ha consentito di mettere a fuoco opportunità di collaborazioni utili allo sviluppo di nuovo business nel campo del Software Libero”, commenta Giovanni Nebiolo,Amministratore Delegato di Firenze Tecnologia.
Secondo il presidente italiano della FSFE (Free Software Foundation Europe) Stefano Maffulli: “è stata un’ottima occasione per far conoscere le attività della nostra associazione, soprattutto per far capire l’esistenza del patrimonio intellettuale senza limitare i diritti degli utenti del software”.


Free Software e Impresa: si tratta di un nuovo modo di affrontare il Mercato, che discende direttamente dal concetto di libertà di scambio delle idee e delle informazioni. In Italia esiste un robusto settore di produzione di software Open Source, fondato su imprese di piccola e piccolissima dimensione che sperimenta una tumultuosa crescita del fatturato (+121% in tre anni, +90% per il solo software Open Source). Dai risultati di una recente ricerca realizzata dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, su 250 imprese emergono due modelli di business differenziati: modello “ibrido” , dove le aziende dichiarano di offrire sia soluzioni Open Source che proprietarie e imprese che lavorano solo con soluzioni Open Source, più caratterizzate ideologicamente.

La rilevanza dei modelli ibridi è testimoniata dal fatto che le licenze copyleft (permesso d’autore) sono utilizzate in modo non esclusivo nel 59,4% dei casi, e in modo esclusivo nel 21% casi. I clienti non risultano pregiudizialmente ostili a soluzioni Open Source: nel 37,2% dei casi sono favorevoli, nel 46,7% indifferenti. I principali ostacoli alla diffusione di standard aperti sono tuttavia la mancanza di supporto e assistenza e l'incompatibilità con le soluzioni proprietarie. “L’obiettivo della ricerca è di censire tutte le imprese italiane che operano nel settore Open e Free Software.

Per questo motivo da gennaio prossimo partirà un nuovo survey che cercherà di descrivere la situazione italiana” spiega Cristina Rossi, ricercatrice al Sant’Anna “facendo parte di un network europeo di università, la ricerca sarà allargata anche all’estero, il nostro questionario fornirà la base per una analisi del fenomeno a livello europeo.”
Del fenomeno Software Libero si è parlato a Smau anche nel convegno “Software Libero, Brevetti Software e Information Technology Business: Il Futuro che ci attende” organizzato da Firenze Tecnologia.

Dagli Stati Uniti Richard Stallman, fondatore del progetto GNU, afferma la necessità di una maggiore divulgazione del Software Libero sin dalle scuole primarie: “in modo che gli studenti possano capire e manipolare veramente il codice sorgente che stanno usando.” Tra i relatori anche Juan Carlos De Martin, primo ricercatore Politecnico di Torino: “il convegno sul Software Libero” sostiene “ha rappresentato una rara occasione per approfondire gli aspetti più importanti incluso quello cruciale del contesto normativo (copyright e brevetti), dal quale dipenderà l’evoluzione dell’industria e della ricerca informatica negli anni a venire”
Nicola Bernardini responsabile MIU di Firenze Tecnologia afferma l’importanza dell’iniziativa: “per la prima volta a Smau si è approfondito un tema importante come il Software Libero e la brevettibilità del software.”

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