Un tracciato che si avvicini il più possibile al “G” partendo dal “B”. E’ la strada da percorrere, e con tutta probabilità da realizzare, per far quadrare il cerchio della Bretellina di Firenzuola. Così si è chiusa ieri la riunione in Regione tra gli assessori regionali Riccardo Conti e Tomaso Franci, il presidente e l’assessore della Provincia Michele Gesualdi e Mirna Migliorini, il presidente della Comunità Montana del Mugello Giuseppe Notaro, e i sindaci di Barberino, Firenzuola e Scarperia, rispettivamente, Gina Piero Luchi, Renzo Mascherini e Sandra Galazzo che ha esaminato le quattro ipotesi di tracciato elaborate dalla società Autostrade per la realizzazione del primo tratto della Bretellina.
I tracciati che «evidenziano maggiori garanzie sotto il profilo dei possibili impatti» sono il “B” che dalla zona del Santerno a Firenzuola termina in località Citerna che si trova nel comune di Barberino subito dopo la galleria dell’autostrada vicino al confine con l’Emilia Romagna, e il “G” che arriva a Poggiolino, località sempre nel comune di Barberino, situata poco prima della galleria. I due tracciati ricadono in un’area con terreni argillosi ma il “B”, che non presenta impatti con le sorgenti Panna, ha un tempo di percorrenza di 18 minuti, considerato troppo lungo, mentre il “G”, più corto, potrebbe interferire, anche se marginalmente, con gli acquiferi.
Regione, Provincia, Comunità Montana del Mugello e i Comuni di Barberino, Firenzuola e Scarperia «prendendo atto che i tracciati “B” e “G” evidenziano maggiori garanzie sotto il profilo dei possibili impatti, convengono sulla necessità di escludere la realizzazione di un nuovo svincolo come previsto nell’ipotesi “B” in località Citerna». Quindi, per far quadrare il cerchio è stato deciso di «sviluppare, a partire dal tracciato interessato dall’attuale ipotesi “B”, avvicinandosi, ai fini della funzionalità dell’arteria, quanto più possibile al tracciato “G” - si legge nel verbale della riunione firmato da tutti gli amministratori -, gli studi di tipo geologico, geomeccanico e idrogeologico, con approfondite indagini dirette e indirette e rilievi, al fine di assicurare contestualmente l’efficace funzionalità dell’arteria e il corretto inserimento ambientale, sia con riferimento alla tutela dell’acquifero che sulla tutela paesaggistica, nel rispetto dei contenuti della deliberazione del Consiglio dei Ministri del 9 agosto 2001», la quale subordina la realizzazione dell’opera all’effettuazione di uno studio geologico e idrogeologico che dimostri la sua compatibilità con la tutela degli acquiferi e di conseguenza delle attività economiche interessate.
A svolgere questi studi, che saranno finanziati dalla società Autostrade - hanno deciso ieri gli amministratori – sarà un gruppo tecnico di 7 esperti formato, oltre che dall’ing. Giovanni Barla e dal dott. Vittorio Boerio della Spea, nominati da società Autostrade, dall’arch. Paolo Matina, l’ing. Giacomo Parenti, il prof. Paolo Canuti, l’ing. Andrea Cerrina e un esperto di paesaggistica che non è stato ancora indicato.