Vanida Thephsouvanh*, Presidente del MLDH (Mouvement Lao pour les Droits de l'Homme) e Vicepresidente del Forum "Asia-Democrazia", sarà in Toscana durante la prossima settimana per una serie di incontri pubblici e con rappresentanti delle Istituzioni locali volti a far conoscere la grave situazione nel suo paese riguardo il mancato rispetto dei diritti umani e delle più elementari libertà individuali.
Tra gli appuntamenti in calendario figurano due presentazioni del libro "Indocina LIbera - il caso Laos 30 anni dopo, dove la democrazia è reato", che si svolgeranno una a Firenze e l'altra Siena.
Il libro nasce dall'iniziativa nonviolenta compiuta il 26 ottobre 2001 da cinque militanti del Partito Radicale Transnazionale/TRP (tra i quali gli autori Massimo Lensi e Bruno Mellano, oltre a Silvja Manzi, Olivier Dupuis e Nikolaj Khramov). I cinque esponenti radicali manifestarono "Per la pace, la democrazia e la riconciliazione nazionale" a Vientiane, distribuendo gli stessi volantini che avevano distribuito cinque studenti laotiani esattamente due anni prima, studenti che erano stati arrestati e da allora sono desaparecidos.
Anche i cinque radicali furono arrestati, interrogati brutalmente e incarcerati; solo una grande mobilitazione internazionale (che in Toscana vide impegnati decine di consiglieri regionali, provinciali e comunali e sindaci di molti partiti) portò dopo quindici giorni ed un processo-farsa alla loro espulsione dal Paese. Nel Laos è proibito l'ingresso alle organizzazioni umanitarie per cui i radicali furono gli unici testimoni delle tremende condizioni di vita dei detenuti: persone che da anni vegetavano in carcere senza neppure avere diritto ad un processo, molto spesso senza conoscere il motivo della loro detenzione.
Vanida Thephsouvanh è rifugiata politica in Francia dal 1975, l'anno della presa di potere del Partito Comunista, a cui è scampata riuscendo avventurosamente a fuggire con la propria famiglia.
Fino ad allora pubblicava editoriali per un quotidiano di Vientiane (capitale del Laos) e insegnava inglese e storia (si è laureata in lettere in Francia, specializzata in storia in Australia). Dal 1976 milita attivamente per i diritti umani, si impegna nel Movimento Lao per i Diritti Umani dalla sua creazione (1988) che presiede dal 1997 (rieletta nel 2000). Il Movimento Lao per i Diritti Umani è federato alla FIDH (Fédération Internazionale des Ligues des Droits de l'Homme) la più antica organizzazione di difesa dei diritti umani, che raggruppa 114 associazioni da 90 Paesi ed è ONG con status consultivo presso le Nazioni Unite.
Tra le attività che il Movimento Lao per i Diritti Umani porta avanti, la più significativa risiede nella pubblicazione di rapporti dettagliati che prendono in considerazione l'amministrazione della giustizia laotiana, la libertà di stampa, la condizione di detenzione nelle carceri.
Particolare attenzione è rivolta alla divulgazione di informazioni riguardanti i campi di lavoro forzato, nei quali tanti dissidenti politici o supposti tali terminano la loro vita. In un rapporto del 1998 il Movimento è addirittura riuscito a stilare un elenco di persone decedute nei campi di lavoro a partire dal 1976, tra cui un membro del Governo colpevole di aver firmato una lettera aperta al Presidente della Repubblica invocando un regime democratico. I resoconti del Movimento riportano inoltre con regolarità notizie delle persecuzioni di cui sono oggetto le minoranze etniche Hmong, Yao e Khmu di religione prevalentemente cristiana o animista, riferendo gli arresti e la chiusura forzata di chiese e luoghi di culto provincia per provincia.
Tra gli eventi organizzati dal Movimento, in collaborazione con il Partito Radicale Transnazionale, vi è la manifestazione del 3 novembre 2001 a Parigi, per la liberazione dei cinque membri del PRT arrestati a Vientiane, e le manifestazioni del 26 ottobre 2002, per reclamare la liberazione di cinque studenti laotiani imprigionati tre anni prima.
Vanida Thephsouvanh è inoltre vicepresidente del Forum "Asia-Democrazia", organismo che raggruppa, fra gli altri, il Movimento Lao per i Diritti Umani, il Consiglio Nazionale per l'Unione della Birmania, e il Quê Me: Azione per la Democrazia in Viet Nam, al fine di redigere uno stato dell'arte sui diritti civili nel sud-est asiatico, indirizzandosi ai rappresentanti dell'Unione Europea ai vari livelli (Parlamento, Commissione e Consiglio) come principali interlocutori.
A nome del Partito Radicale Transnazionale, Vanida Thephsouvanh è intervenuta alla 58a ed alla 59a sessione della Commissione sui Diritti Umani delle Nazioni Unite (24 aprile 2002 e aprile 2003), denunciando l'assenza di libertà di stampa e le repressioni operate dal Governo laotiano.
Nel giugno del 1999 ha preso parte al Convegno dei Democratici dell'Asia tenutosi a Parigi in occasione dell'anniversario del massacro di Tien Am Men.