I "ragazzi" dell'Anpi da una parte, gli alunni delle classi quarte e quinte del liceo scientifico "Gramsci" dall'altra. Nel mezzo 58 anni che dividono due generazioni lontane che si sono confrontate raccontando la storia della Resistenza e della liberazione di Firenze da un lato e cercando di capire e di accogliere l'eredità di quell'esperienza, dall'altro. Con questo faccia a faccia è stata inaugurata all'istituto di via del Mezzetta la mostra fotografica e documentaria intitolata "Memoria della Resistenza.
Pace, libertà, solidarietà", organizzata in collaborazione con l'Associazione nazionale partigiani d'Italia, la sezione soci Firenze Nord Est della Coop e con il patrocinio del Comune di Firenze. Nell'auditorium del liceo studenti e partigiani hanno discusso della storia della liberazione di Firenze insieme agli amministratori della città, l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri e il vicepresidente della Provincia, Piero Certosi, allo storico Giovanni Gozzini, ad Alberto Cecchi dell'Anpi, a Claudio Vanni di Coop Italia.
"La scuola deve e può fare molto, può ricostruire la memoria con un lavoro costante e un confronto permanente tra le generazioni, dialogando con coloro che hanno vissuto la Liberazione. Uno dei pericoli che stiamo vivendo è la dispersione di questa memoria perché anche chi governa questo Paese sta cercando di nasconderne la storia vera, infangando anche la memoria di chi è morto" ha detto Daniela Lastri. L'assessore alla pubblica istruzione ha poi ricordato che proprio in questi giorni alcuni gruppi di studenti fiorentini partiranno per visitare quelli che furono i campi di sterminio di Mathausen, "un modo per celebrare costantemente questa memoria".
Anche Piero Certosi ha sottolineato la "volontà delle amministrazioni fiorentine di fare conoscere ai giovani la Resistenza, con una conoscenza diretta degli avvenimenti che il Paese ha vissuto tra il 1943 e il 1945". A raccontare la storia fiorentina di quel periodo ha contribuito la musica con la "Cantata della liberazione di Firenze" eseguita da Angela Batoni e composta su un'antica aria contadina. La cantata, dove le voci e i racconti dei partigiani ricostruiscono i fatti e i sentimenti ("Morire è meno duro se è libero chi resta" recita un verso della canzone) di quella stagione, racconta le azioni delle brigate partigiane (come la brigata Lanciotto o la brigata Sinigallia) culminate nell'11 agosto 1944.
Un'altra cantata, dedicata alla memoria di Bruno Fanciullacci, ha concluso il dibattito. Ai partigiani si sono rivolte le domande degli studenti ai quali Alberto Cecchi, della presidenza nazionale dell'Anpi, ha raccontato come e quanto "la Resistenza si sia basata sul coraggio di guardare avanti, tant'è vero che negli anni successivi abbiamo cercato qualcuno a cui affidare il ricordo di quelle battaglie". Lo storico Giovanni Gozzini ha invece analizzato i contenuti della Resistenza tra i quali l'importante ruolo assunto dalle autonomie locali confermato dal fatto che nell'estate del 1944 intere regioni erano governate dai partigiani.
La mostra, come ha detto il preside del "Gramsci" Massimo Batoni, rappresenta la sintesi di due diverse esposizioni, una con il materiale e le fotografie appartenenti all'Anpi e una curata dalla sezione soci Coop e relativa alla storia fiorentina di quel periodo. La rassegna ospitata dal liceo (via del Mezzetta 7) resta aperta fino al 10 maggio tutti i giorni, con orario 9,30-13,30 e 15-18 nei feriali e 9-12 nei festivi (chiuso il 1° maggio). Per le visite guidate delle scolaresche si può telefonare al numero 055-6110281.(mr)