Questo il testo della capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri: «Nel 1998 l'Ataf, strutturata in consorzio, venne trasformata in società per azioni. Scelta dovuta per legge che comunque, venne detto, consentiva una proroga di più anni per prepararsi adeguatamente all'affidamento del servizio a gara. Gli anni sono trascorsi inutilmente. Risulta infatti che, ad oggi, non esiste alcun un piano d'impresa: non lo diciamo noi lo dicono, stando alle cronache, il vice sindaco Matulli, il presidente dell'Ataf, le rappresentanze dei lavoratori.
E risulta anche che l'unico modo per rendere competitiva l'Ataf è quello di aumentare le corsie preferenziali, perché tutte le altre soluzioni fanno solo aumentare gli autobus fermi in coda. C'è però una ipotesi che sembra stia maturando: lo sdoppiamento della società in Ataf Infrastrutture e Ataf Servizi. E mentre Ataf Infrastrutture rimarrebbe a maggioranza pubblica, Ataf Servizi dovrebbe passare ai privati: non in questa legislatura ma, assicura l'Assessore Tani, nella prossima. E infatti la bozza consegnata alle rappresentanze sindacali fa capire che non esiste nessun progetto qualificante per Ataf Servizi, visto anche che con la realizzazione del sistema ferro-tramviario le linee forti (quelle che portano soldi) spariranno come spariranno quasi tutti i chilometri di corsie preferenziali.
Ne consegue che non sarà più necessaria una società forte di trasporto pubblico su gomma per la semplice ragione che potrà essere sostituita benissimo da una miriade di piccole società, i famosi raggruppamenti di impresa. Schema di riferimento, la società Linea. Viene fuori che l'abbassamento del costo del servizio non si pensa legato, come sarebbe logico, ad un aumento delle corse, dei clienti e dell'efficienza (con le corsie preferenziali) ma legato solo ed esclusivamente, all'abbassamento del costo del lavoro.
Se abbiamo ben capito, l'Amministrazione comunale continua a perseguire un abbassamento dei costi pagato, come al solito, dai lavoratori. Si tratta di scelte di importanza cruciale per la città sulle quali dovrebbero esprimersi non solo il Consiglio comunale ma anche i rappresentanti dei lavoratori e le associazioni dei cittadini. Prima, naturalmente, delle scadenza delle gare prevista a settembre. Almeno noi la pensiamo così».